Garante per la protezione
    dei dati personali

Comunicato Stampa

NESSUN PROBLEMA PER LE RICETTE IN FARMACIA O NELLESALE D'ATTESA DEGLI STUDI MEDICI, MA OCCORRE CONSEGNARLE IN BUSTA  CHIUSA

Necessariotutelare la riservatezza dei pazienti

 

Lericette mediche possono essere lasciate presso le farmacie e gli studi mediciper il ritiro da parte dei pazienti, purché siano messe in busta chiusa.Lasciare ricette e certificati alla portata di chiunque o perfino incustodite,in vaschette poste sui banconi delle farmacie o sulle scrivanie degli studimedici, viola la privacy dei pazienti.

Con una lettera inviata al Presidente della federazione italianamedici di medicina generale (Fimmg), il Presidente del Garante per la privacy,Antonello Soro, è intervenuto per sgombrare il campo da allarmi ingiustificatisu presunti divieti dell'Autorità, che si sono diffusi nei giorni scorsi aseguito di articoli e lettere dei lettori apparsi su alcuni quotidiani.

IlGarante ha dunque precisato che le procedure, in vigore già da tempo,consentono  ai medici di lasciare ai pazienti ricette e i certificatipresso le sale d'attesa dei propri studi o presso le farmacie, senzadoverglieli necessariamente consegnare di persona. Per impedire la conoscibilitàda parte di estranei di dati delicati, come quelli sanitari, è peròindispensabile che ricette e certificati vengano consegnati in busta chiusa. Labusta chiusa è tanto più necessaria nel caso in cui non sia il paziente aritirare i documenti, ma una persona da questi appositamente delegata.

Sempliciregole di buon senso, queste, che permettono di rispettare la riservatezza e ladignità delle persone senza creare troppi aggravi e difficoltà né ai medici néagli stessi pazienti.

Ingiustificatianche i timori riguardo ad un particolare  "accanimento" neicontrolli ispettivi del Garante nei confronti dei medici di base. Nella letteral'Autorità ha sottolineato che l'attività di verifica, svolta a tutela dellariservatezza e della dignità dei pazienti, riguarderà infatti il settoresanitario nel suo complesso - a partire dai rischi connessi alle grandi banchedati sanitarie, al fascicolo sanitario elettronico, alla telemedicina -  enon specificamente i trattamenti svolti dal singolo medico.

Roma, 14 novembre 2014