Garante per la protezione     dei dati personali vedi anche
Maternita' eoccupazione: ok a flusso dati per progetto regione Lombardia PROVVEDIMENTO DEL 26MAGGIO 2011 Registro dei provvedimenti n. 213 del26 maggio 2011
IL GARANTE PER LAPROTEZIONE DEI DATI PERSONALI NELLA riunione odierna, in presenza del prof. Francesco Pizzetti,presidente, del dott. Giuseppe Chiaravalloti, vicepresidente, del dott. MauroPaissan e del dott. Giuseppe Fortunato, componenti e del dott. Daniele DePaoli, segretario generale; VISTO il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30giugno 2003, n. 196); VISTA la comunicazione del Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali - Direzione Provinciale del Lavoro di Bergamo (nota prot. n. 12805, del29 aprile 2011); VISTO l'art. 17 del regolamento n. 1/2007 del 14 dicembre 2007,concernente le procedure interne all'Autorita' aventi rilevanza esterna,e pubblicato in G.U. n. 7 del 9 gennaio 2008; VISTA la documentazione in atti; VISTE le osservazioni dell'Ufficio formulate dal segretario generaleai sensi dell'art. 15 del regolamento del Garante n. 1/2000; Relatore il prof. Francesco Pizzetti; PREMESSO Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - DirezioneProvinciale del Lavoro di Bergamo (di seguito Direzione Provinciale) harappresentato che "intende avviare una collaborazione con laConsigliera di Parita' della Regione Lombardia (di seguito Consigliera di Parita')per il progetto "Maternita' e Occupazione"". Larealizzazione del progetto prevede l'"acquisizione dei dati, da partedella Consigliera di Parita' regionale, relativi alle dimissioni presentatedalle lavoratrici madri negli anni 2005, 2006, 2007, 2008"". La Direzione Provinciale ha specificato che "nell'ambito delsuddetto progetto di ricerca sara' consentito l'accesso e il trattamento, per losvolgimento di funzioni istituzionali, dei dati personali contenuti nelladocumentazione tenuta da questo Ufficio e relativa alla conferma delledimissioni dal lavoro da parte delle lavoratrici madri durante il periodo ditutela della maternita'" ()". La Direzione Provinciale ha, inoltre, precisato che "larichiesta, come ha specificato la medesima Consigliera di parita', e' motivatadal fatto che le lavoratrici dimissionarie, per motivi di inconciliabilita' conla loro vita familiare, necessitano di supporti specifici per poter rientrareal lavoro. Infatti, la nascita del figlio/a rappresenta spesso un elemento dirottura inducendo molte donne ad interrompere l'attivita' lavorativa a causadell'impegno nella cura dei figli di cui si trovano a far fronte e allaconseguente difficolta' di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Ilprogetto ha come obbiettivo quello di analizzare in profondita' i motivi delladonne che in Regione Lombardia arrivano a compiere la scelta di lasciare illavoro retribuito, andando a ricostruire, a distanza di tempo dalle dimissioni,gli eventi che hanno contraddistinto la loro esistenza". La Direzione Provinciale ha, infine, evidenziato che la Consigliera diParita' vorrebbe, pertanto, acquisire i seguenti dati relativi alle lavoratricimadri che hanno presentato le dimissioni negli anni 2005, 2006, 2007, 2008: nome e cognome; giorno, mese, anno di nascita; numero telefonico; anno inizio lavoro; anno decorrenza dimissioni; azienda. Nell'illustrare il progetto, la Direzione Provinciale ha precisatoche: i dati comunicati alla Consigliera di Parita' saranno utilizzatidalla Consigliera medesima per contattare le interessate tramite la metodicadell'intervista telefonica; all'atto del contatto sara' fornita oralmente alle interessate l'informativasul trattamento dei dati personali, ai sensi dell'art. 13 del Codice, e verra'evidenziata, in particolare, la volontarieta' dell'adesione al progetto; che il titolare del trattamento e' la Consigliera di Parita' eche il trattamento verra' svolto dal titolare medesimo e/o dagli incaricati diquesto al trattamento, la cui nomina sara' comunicata alla Direzione Provinciale. La Direzione Provinciale ha, quindi, comunicato al Garante – aisensi degli artt. 19, comma 2 e 39, comma 1, lett. a) del Codice- l'intenzionedi voler comunicare alla Consigliera di Parita' della Regione Lombardia ipredetti dati personali ritenendoli, anche in considerazione delle ragionisopra esposte, necessari per poter contattare le lavoratrici madri e quindirealizzare il progetto "Maternita' e occupazione", inerente lefunzioni istituzionali della Consigliera medesima. OSSERVA Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - DirezioneProvinciale del Lavoro di Bergamo ha effettuato una comunicazione al Garante,ai sensi degli artt. 19, comma 2, e 39, comma 2, del Codice, al fine di potercomunicare alla Consigliera di Parita' della Regione Lombardia i dati personali(nome e cognome, giorno, mese, anno di nascita; numero telefonico; anno iniziolavoro; anno decorrenza dimissioni; azienda) relativi alle lavoratrici madriche hanno presentato le dimissioni negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 e detenutidalla suddetta Direzione Provinciale del Lavoro. La comunicazione tra soggetti pubblici di dati personali, diversi daquelli sensibili e giudiziari, e' ammessa se espressamente prevista da norma dilegge o di regolamento oppure, in mancanza di tale norma, qualora risulti,comunque, necessaria per lo svolgimento di funzioni istituzionali; inquest'ultimo caso, il titolare deve effettuare una preventiva comunicazione alGarante (artt. 19, comma 2, e 39 del Codice). Dall'analisi della normativa di settore applicabile relativaall'attivita' delle consigliere e dei consiglieri di parita' risulta, inparticolare, che: 1. "le consigliere ed i consiglieri di parita'intraprendono ogni utile iniziativa, nell'ambito delle competenze dello Stato,ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione dipari opportunita' per lavoratori e lavoratrici svolgendo in particolare iseguenti compiti (): a) rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al fine disvolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioninell'accesso al lavoro, nella promozione e nella formazione professionale, ivicompresa la progressione professionale e di carriera, nelle condizioni di lavorocompresa la retribuzione, nonchι in relazione alle forme pensionistichecomplementari collettive di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252; b) promozione di progetti di azioni positive, anche attraversol'individuazione delle risorse comunitarie, nazionali e locali finalizzate alloscopo" (art. 15, commi 1, lett. a) e b), d.lg. 11aprile 2006 n. 198, recante il "Codice delle pari opportunita' tra uomoe donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28 novembre 2005, n. 246"che, all'art. 57, comma 1, abroga il d.lg. 23 maggio 2000, n. 196); 2. "su richiesta delle consigliere e dei consiglieri diparita', le Direzioni regionali e provinciali del lavoro territorialmentecompetenti acquisiscono nei luoghi di lavoro informazioni sulla situazioneoccupazionale maschile e femminile, in relazione allo stato delle assunzioni,della formazione e promozione professionale, delle retribuzioni, dellecondizioni di lavoro, della cessazione del rapporto di lavoro, ed ogni altroelemento utile, anche in base a specifici criteri di rilevazione indicati nellarichiesta" (art. 15, comma 4, d.lg. n. 198/2006). Nel caso in esame, pertanto, alla luce della documentazione esaminatae in relazione al quadro normativo di settore allo stato vigente, lacomunicazione alla Consigliera di Parita' della Regione Lombardia dei datipersonali sopra individuati e detenuti dalla Direzione Provinciale del Lavorodi Bergamo risulta necessaria -pur in assenza di un'espressa previsione dilegge o di regolamento che la preveda espressamente- per consentire larealizzazione del progetto "Maternita' e occupazione",rientrante nelle richiamate funzioni istituzionali della Consigliera di Parita'. Al riguardo, sono state, altresi', considerate le garanzierappresentate dalla Direzione Provinciale nella documentazione in atti, perassicurare il rispetto dei diritti e delle liberta' fondamentali delle donneinteressate nell'ambito del trattamento dei dati personali previsto per larealizzazione del progetto "Maternita' e occupazione", conparticolare riferimento alle modalita' previste per rendere un'idoneainformativa, ai sensi dell'art. 13 del Codice (oralmente all'atto del contattotelefonico e prima che inizi l'intervista, evidenziando la volontarieta' dellapartecipazione delle stesse al progetto). In tale quadro, si ritiene necessario che i dati personali dellelavoratrici madri che hanno presentato le dimissioni negli anni 2005, 2006,2007, 2008, comunicati dalla Direzione provinciale del Lavoro nonchι quellisuccessivamente raccolti presso le interessate, siano trattati unicamente perla realizzazione del predetto progetto di ricerca "Maternita' eoccupazione" e siano conservati presso la Consigliera di Parita' non oltreil termine di durata del progetto stesso. Nel caso si intenda diffondere, anchemediante pubblicazioni, i risultati del predetto progetto di ricerca, taleoperazione potra' essere effettuata secondo modalita' che non rendanoidentificabili le persone interessate neppure tramite dati identificativiindiretti (art. 4, comma 1, lett. b) del Codice), ovvero riportando leinformazioni raccolte in forma aggregata. TUTTO CIO' PREMESSO ILGARANTE: A. ai sensi dell' art. 39, comma 2, del Codice, determina che laDirezione Provinciale del Lavoro di Bergamo, senza attendere il decorso dei 45giorni dalla comunicazione al Garante, possa comunicare alla Consigliera diParita' della Regione Lombardia -che ne ha fatto richiesta- i dati personalirelativi alle lavoratrici madri che hanno presentato le dimissioni negli anni2005, 2006, 2007, 2008 (limitatamente a nome e cognome, giorno, mese, anno dinascita; numero telefonico; anno inizio lavoro, anno decorrenza dimissioni,azienda), ritenendo che, pur in assenza di un'espressa previsione di legge o diregolamento che lo preveda espressamente, tale flusso di dati sia necessarioper la realizzazione del progetto "Maternita' e occupazione",che verra' svolto a cura della suddetta Consigliera di Parita'; B. ai sensi dell'art. 154, comma 1, lett. c) del Codice,prescrive che: i dati personali relativi alle lavoratrici madri che hannopresentato le dimissioni negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 comunicati dallaDirezione provinciale del Lavoro e i dati successivamente raccolti presso leinteressate siano trattati dalla Consigliera di Parita' della Regione Lombardiaunicamente per la realizzazione del predetto progetto di ricerca "Maternita'e occupazione" e siano conservati dalla stessa non oltre il termine didurata del progetto; nel caso la Consigliera di Parita' della Regione Lombardiaintenda diffondere, anche mediante pubblicazioni, i risultati del predettoprogetto di ricerca, tale operazione sia effettuata secondo modalita' che nonrendano identificabili le persone interessate neppure tramite datiidentificativi indiretti (art. 4, comma 1, lett. b) del Codice), ovvero riportandole informazioni raccolte in forma aggregata. Roma, 26 maggio 2011
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