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STOP DI STRASBURGO A INVIO DATI DEI PASSEGGERI IN USA
L’Europarlamento chiede la sospensione della trasmissione ritenuta in contrasto con direttiva UE

Con 414 voti a favore, 44 contrari e 4 astensioni il Parlamento europeo ha chiesto, a Strasburgo, il 13 marzo scorso alla Commissione di attivarsi per ottenere dalle autorità statunitensi la "sospensione" delle nuove misure adottate dagli Usa in materia di sicurezza internazionale che prevedono, a partire dal 5 marzo 2003, la sistematica trasmissione, da parte delle compagnie aeree europee, dei dati personali dei passeggeri in volo verso il territorio americano, al massimo entro i quindici minuti successivi al decollo (cosiddetti APIS I e II). Tali misure consentirebbero, per altro verso, all'amministrazione per le dogane americane (US Customs) l'accesso diretto ed indiscriminato ai data base delle compagnie aeree (cosiddetti PNR), ossia agli archivi storici dei sistemi di prenotazione aerea contenenti ogni tipologia di informazione personale sui passeggeri, ivi inclusi dati sensibili, sulla base di una lettura interpretativa delle norme approvate da Washington dopo l'11 settembre 2001: l'Aviation and Trasportation Security Act e le relative norme collegate, meglio conosciute come normativa APIS/PNR. Le disposizioni prevedono che le dogane americane possano trasmettere i dati dei passeggeri - relativi anche alle origini razziali, alla fede religiosa, al numero di carta di credito, alle preferenze alimentari, agli spostamenti già effettuati etc. - anche alle agenzie federali per la sicurezza, quali la Cia e l'Fbi, dietro specifica richiesta e relativa autorizzazione. Le norme americane sono, ad avviso dell'Europarlamento, palesemente in contrasto con la direttiva europea, che vieta tra l'altro la comunicazione di informazioni personali raccolte in Europa verso Paesi che non assicurano un'adeguata protezione dei dati.

Il voto dell'Europarlamento segue un acceso dibattito dopo che, il 17 e 18 febbraio 2003, funzionari della Commissione UE in un incontro con rappresentanti dell'amministrazione delle dogane americane, avevano convenuto un accordo, denominato "Joint Statement", che prevedeva l'avvio della trasmissione dei dati e dell'accesso ai PNR, proprio a partire dal 5 marzo scorso.

Stefano Rodotà, in qualità di presidente dei Garanti europei, nei primi giorni del mese di marzo aveva scritto al Presidente della Commissione UE, Romano Prodi, al presidente dell'Europarlamento, Pat Cox, al presidente di turno della UE, il greco Costas Simitis, nonché al presidente del Comitato sulle Libertà e Diritti dei cittadini, Giustizia e Affari interni, Hernandez Mollar, una lunga lettera in cui, oltre a segnalare la problematicità della materia e la necessità di un approfondimento, chiedeva, di far slittare l'applicazione delle norme americane sul controllo dei passeggeri, ribadendo, peraltro, anche quanto espresso nel primo pronunciamento dei Garanti Europei dell'ottobre 2002. In tale occasione, il Gruppo dei Garanti europei aveva infatti già adottato all'unanimità un articolato parere con il quale erano stati individuati tutta una serie di minimi requisiti da rispettare assolutamente per poter in qualche misura dar seguito alle richieste statunitensi (vedi Newsletter del 2-8 dicembre 2002). Nelle prossime settimane, il Gruppo dei Garanti europei tornerà a riunirsi al fine di approfondire ulteriormente la materia e di fornire, di conseguenza, alle istituzioni europee ogni elemento necessario per poter meglio gestire la delicata materia.