L'Europa e la società dell'informazione globale Raccomandazioni al Consiglio europeo
Nella riunione tenuta a Bruxelles nel dicembre 1993, il Consiglio europeo ha chiesto ad un gruppo di eminenti personalità di preparare un rapporto, destinato alla sua riunione di Corfù del 24-25 giugno, sulle misure specifiche che la Comunità e gli Stati membri dovranno prendere in considerazione in relazione alle infrastrutture dell'informazione. Sulla base di tale rapporto, il Consiglio adotterà un programma operativo che definisca precise procedure d'azione ed individui i mezzi necessari.
Bruxelles, 26 maggio 1994
INDICE
Capitolo I: La società dell'informazione - nuovi modi di vivere e di lavorare insieme
Una sfida rivoluzionaria per i responsabili delle decisioni
Un'azione congiunta a favore dell'occupazione
Se cogliamo l'opportunità
Una creazione comune o un'Europa ancora frammentata?
Cosa si prospetta per...
La sfida sociale
Il tempo stringe
Un piano d'azione
Nuovi mercati nella società europea dell'informazione
Capitolo II: Una rivoluzione trainata dal mercato
Rompere con il passato
Porre fine al monopolio
Consentire il funzionamento del mercato
Verso il conseguimento di un risultato positivo
Capitolo III: Completare il programma di lavoro
Tutela dei diritti di proprietà intellettuale (IPR)
Tutela della vita privata
Protezione per via elettronica (cifratura), tutela giuridica e sicurezza
Proprietà dei mezzi d'informazione
Il ruolo della politica della concorrenza
Tecnologia
Capitolo IV: Gli elementi costitutivi della società dell'informazione
L'opportunità offerta all'Unione europea - potenziare le proprie reti esistenti ed accelerare la creazione di nuove
Sono necessari nuovi servizi di base
Fissare le pietre miliari - dieci applicazioni per lanciare la società dell'informazione
Capitolo V: Finanziare la società dell'informazione - un compito del settore privato
Capitolo VI: Seguito dell'azione
Un piano d'azione - Sintesi delle raccomandazioni
CAPITOLO I
La società dell'informazione nuovi modi di vivere e di lavorare insieme
Una sfida rivoluzionaria per i responsabili delle decisioni
In tutto il mondo, le tecnologie dell'informazione stanno generando una nuova rivoluzione industriale che si annuncia fin d'ora non meno importante e portatrice di conseguenze di quelle dei secoli passati.
E' una rivoluzione basata sull'informazione, essa stessa espressione della conoscenza umana. Il progresso tecnologico ci consente oggi di elaborare, memorizzare, reperire e comunicare l'informazione indipendentemente dal suo formato - orale, scritto o visivo - senza limiti di distanza, tempo e volume.
"E' una rivoluzione che consente all'intelligenza umana di acquisire nuove capacità; si tratta di una risorsa che cambia il nuovo modo di lavorare e di vivere insieme" .
Di questa rivoluzione l'Europa è già partecipe, ma con un approccio ancora troppo frammentario che potrebbe ridurre i vantaggi previsti. Attraverso la società dell'informazione, si potranno conseguire numerosi obiettivi dell'Unione europea. Va quindi realizzata con successo e subito.
Un'azione congiunta a favore dell'occupazione
La capacità dell'Europa di partecipare, di adattare e di sfruttare le nuove tecnologie e le opportunità da esse create, richiederà l'azione congiunta dei singoli, dei datori di lavoro, finalizzata alla gestione del cambiamento. Gestendo i cambiamenti che ci si prospettano con determinazione e con un'efficace comprensione delle loro implicazioni sociali, nel lungo periodo potremo tutti trarne beneficio. Il nostro lavoro si basa sulla convinzione, espressa nel Libro Bianco della Commissione su Crescita, Competitività, Occupazione, che "...l'enorme potenziale esistente per nuovi servizi legati alla produzione e al consumo, alla cultura e alle attività del tempo libero, permetterà la creazione di posti di lavoro...". Ma nulla avverrà in modo automatico. Dobbiamo agire per garantire che questi posti di lavoro vengano creati in Europa ed al più presto. E ciò significa che il settore pubblico e quello privato dovranno agire in modo congiunto.
Se cogliamo l'opportunità
Tutte le rivoluzioni generano incertezza, discontinuità, ma allo stesso tempo anche una serie di opportunità. Quella odierna non costituisce un'eccezione. Le nostre modalità di risposta e di trasformazione delle attuali opportunità in vantaggi reali dipenderanno dalla velocità con cui potremo accedere alla società europea dell'informazione.
Di fronte agli straordinari sviluppi tecnologici ed alle opportunità economiche, i principali operatori industriali del mondo stanno riesaminando le proprie strategie e le proprie opzioni.
Una creazione comune o un'Europa ancora frammentata?
I vantaggi più sostanziali andranno ai paesi che entreranno per primi a far parte della società dell'informazione, in quanto essi definiranno il programma di lavoro per tutti coloro che seguiranno. Al contrario, i paesi che temporeggiano o appoggiano soluzioni di compromesso rischiano di dover affrontare, in meno di un decennio, disastrosi cali degli investimenti ed una riduzione dei posti di lavoro.
Alla luce della sua storia, possiamo essere certi che l'Europa non si lascerà sfuggire tale opportunità. L'Europa creerà la società dell'informazione.
" Ma si tratterà di una creazione strategica valida per tutta l'Unione, oppure di un amalgama più frammentario e meno efficace di singole iniziative da parte degli Stati membri, con ripercussioni su ogni settore delle politiche europee, dal mercato unico fino alla coesione? "
Cosa si prospetta per...
i cittadini ed i consumatori europei? Una società europea più attenta alle loro esigenze, che offra una qualità della vita sensibilmente migliore ed una più ampia scelta di servizi e di opportunità di intrattenimento.
i creatori del contenuto dell'informazione? Nuovi modi per esercitare la propria creatività, in quanto la società dell'informazione pone in essere nuovi prodotti e servizi.
le regioni europee?
Nuove opportunità di esprimere le proprie tradizioni e identità regionali e, per quelle che geograficamente si trovano alla periferia dell'Unione, possibilità di minimizzare gli svantaggi della distanza e della marginalità.
i governi e le amministrazioni? Servizi pubblici più efficienti, trasparenti e rispondenti alle esigenze, più prossimi al cittadino ed a minor costo
gli operatori economici e le piccole e medie imprese (PMI) europee? Una più efficace gestione ed organizzazione, accesso alla formazione e ad altri servizi, collegamenti di trasmissione dati fra clienti e fornitori, per una maggiore competitività.
gli operatori europei delle telecomunicazioni? La capacità di offrire una gamma ancor più vasta di nuovi servizi ad elevato valore aggiunto.
i fornitori di apparecchiature e di programmi; l'industria dell'informatica e dell'elettronica di consumo? Nuovi mercati in forte crescita per i loro prodotti, nel proprio paese e all'estero. La sfida sociale
La diffusa disponibilità dei nuovi strumenti e servizi d'informazione offrirà nuove opportunità di costruire una società più equa ed equilibrata, nonché di promuovere le conquiste individuali.
" La società dell'informazione è in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini europei e l'efficienza della nostra organizzazione sociale ed economica, come pure di rinforzare la coesione" La rivoluzione dell'informazione suscita profondi cambiamenti nel modo in cui consideriamo le nostre società, nonché nella loro organizzazione e struttura. Siamo di fronte ad un'importante sfida: o cogliamo le opportunità offerteci controllandone i rischi, oppure attendiamo passivamente, con tutte le incertezze che ciò comporta.
Il principale rischio sta nella creazione di una società divisa in due: da una parte, quelli che possono disporre delle nuove tecnologie e dall'altra quelli che ne sono esclusi, dove solo una parte della popolazione può accedervi, impiegarle agevolmente e trarne tutti i vantaggi. Esiste quindi il pericolo che la gente rifiuti la nuova cultura dell'informazione ed i suoi strumenti.
Tale rischio è inerente al processo di cambiamento strutturale. Dobbiamo affrontarlo convincendo la gente che le nuove tecnologie offrano la prospettiva di un importante passo in avanti verso una società europea meno condizionata dalla rigidità, dall'inerzia e dalla compartimentazione. Riunendo risorse tradizionalmente separate, ed effettivamente distanti, l'infrastruttura dell'informazione libera un illimitato potenziale di acquisizione di conoscenze, di innovazione e di creatività.
Gestire i rischi, ottimizzare i vantaggi
Dobbiamo quindi trovare le modalità per gestire i rischi ed ottimizzare i vantaggi. Spetterà alle pubbliche autorità prevedere adeguate misure di tutela ed assicurare la coesione della nuova società. Si deve garantire a tutti un equo accesso all'infrastruttura e la fornitura del servizio universale, la cui definizione deve evolvere di pari passo con la tecnologia.
Un impegno consistente dev'essere diretto a garantire una diffusa accettazione e un effettivo impiego della nuova tecnologia da parte del pubblico.
" Un compito prioritario consiste nel preparare i cittadini europei all'avvento della società dell'informazione. Un ruolo centrale sarà necessariamente svolto dall'istruzione, dalla formazione e dalla promozione. "
L'obiettivo del Libro Bianco, che consiste nell'offrire ai cittadini europei il diritto ad un'educazione e ad una formazione permanente, trova qui la sua piena giustificazione. Per sensibilizzare nel modo più efficace, si dovrebbero incoraggiare le iniziative regionali e locali, sia pubbliche che private.
L'avvento della società dell'informazione è accompagnato da cambiamenti della legislazione sul lavoro e dall'emergere di nuove professioni e specializzazioni. Per poter effettivamente anticipare e gestire l'imminente trasformazione dell'ambiente di lavoro, sarà estremamente importante attivare un dialogo continuo tra le parti sociali. Tale impegno concertato dovrebbe riflettere le nuove relazioni che si creeranno nell'ambiente di lavoro come conseguenza del mutato contesto.
Un esame più dettagliato di tali problemi esula dallo scopo del presente rapporto. Il Gruppo intende comunque ribadire che l'Europa è destinata a mutare, e che è nel nostro interesse cogliere l'opportunità che ci è offerta. L'infrastruttura dell'informazione può costituire uno strumento insostituibile al servizio degli europei, in grado di migliorare la nostra società, riflettendo pienamente i valori originari e spesso irripetibili che ne stanno alla base e conferiscono significato alla nostra vita.
In ultima analisi, il valore aggiunto apportato dai nuovi strumenti ed il successo complessivo della società dell'informazione dipenderanno dal contributo dei cittadini europei, sia a livello individuale che nelle azioni congiunte. Siamo convinti che essi saranno in grado di raccogliere la sfida.
Il tempo stringe
Perché tanta urgenza? Il fatto è che i concorrenti non europei, fornitori di reti e servizi, sono sempre più attivi sui nostri mercati. Essi sono persuasi - e altrettanto dobbiamo esserlo noi - che se l'Europa arriva in ritardo, i fornitori europei di tecnologie e servizi saranno troppo deboli per conquistare una quota delle enormi opportunità che emergono a livello globale. per fare affari, le nostre imprese dovranno spostarsi in aree più favorevoli. I nostri mercati di esportazione sfumeranno. Dobbiamo provare loro che hanno torto.
Al vento dell'innovazione non si comanda, e questo ha una forza che pervade tutta la vita economica e sociale: non bisogna lasciarsi sfuggire l'occasione. E' necessario far presto. Anche se, va sottolineato, non abbiamo la preoccupazione che solitamente ricorre, a livello europeo, di dover recuperare il tempo perduto. In alcuni settori siamo ben piazzati, in altri dobbiamo fare di più, ma questo vale anche per tutti gli altri partner commerciali.
L'importanza del settore è emersa in modo evidente in occasione dell'Uruguay Round, nell'ambito dei negoziati del GATT, ed è destinata ad aumentare.
Non dobbiamo essere scettici sulle nostre opportunità di successo. Disponiamo di grandi capacità sul piano tecnologico, imprenditoriale e creativo. La diffusione dell'informazione è però ancora troppo limitata e costosa. A ciò si può rapidamente ovviare attraverso riforme regolamentari.
Anche la familiarità del pubblico con tali tecnologie si è finora rivelata troppo scarsa. Ciò deve cambiare.
" L'attenzione politica è troppo discontinua. Il settore privato aspetta un nuovo segnale. "
Un piano d'azione.
Il presente rapporto delinea la nostra visione della società dell'informazione e dei vantaggi che essa recherà ai cittadini ed agli operatori economici europei. Indica il settore in cui l'azione è necessaria fin d'ora, perché possiamo inaugurare il passaggio - guidato dal mercato - ad una nuova era; indica inoltre i fattori che potranno portarci alla meta.
Conformemente al mandato conferitoci dal Consiglio, auspichiamo un Piano d'azione basato su iniziative specifiche, che comportino relazioni di partenariato tra il settore pubblico e quello privato. L'obiettivo è di stimolare i mercati in modo che possano rapidamente raggiungere la soglia della massa critica.
In questo settore, la forza motrice sarà costituita dall'investimento privato. I veri ostacoli a tale impegno sono i contesti monopolistici e anticoncorrenziali. La situazione in questo campo è radicalmente diversa da quella di altri investimenti infrastrutturali per i quali i fondi pubblici sono ancora decisivi, come nel settore dei trasporti.
Il settore è in rapida evoluzione.
" Il mercato costituirà la forza motrice e deciderà quali saranno i vincitori e quali i vinti. Trattandosi di una tecnologia potente e pervasiva, si tratta di un mercato globale. Il governo ha innanzitutto il compito di assicurare la competitività e di garantire un forte e duraturo impegno a favore della società dell'informazione, in modo che la forza della domanda possa finanziare la crescita, in Europa come altrove. "
Condividendo la nostra visione e apprezzandone l'urgenza, i responsabili politici europei possono rendere estremamente più favorevoli le prospettive di un nostro rinnovato sviluppo economico e sociale.
Nuovi mercati nella società europea dell'informazione
L'informazione esercita un effetto moltiplicatore che potenzierà ogni settore economico. Grazie all'adozione di tariffe favorevoli al mercato, sarà disponibile una vasta gamma di servizi d'informazione innovativi e delle relative applicazioni:
da servizi ad alto costo, i cui prezzi eccezionali sono giustificati dal valore dei vantaggi forniti, fino a prodotti a prezzi abbordabili destinati al consumo di massa;
da servizi per gli operatori commerciali, che possono essere disegnati su misura in funzione delle esigenze di un determinato cliente, fino a pacchetti uniformati che verranno venduti in gran quantità ed a basso costo;
da servizi ed applicazioni che utilizzano l'infrastruttura esistente (telefono e reti televisive via cavo, sistemi di radiodiffusione, personal computer e normali apparecchi televisivi), a servizi convogliati grazie alle nuove tecnologie, come l'integrazione a larga banda, man mano esse vengono installate.
Il settore commerciale
Le grandi e le piccole imprese e gli utenti professionali stanno già aprendo la strada allo sfruttamento delle nuove tecnologie, per rendere più efficienti i propri sistemi gestionali e produttivi. Si annunciano inoltre nuovi e più radicali cambiamenti nell'organizzazione e nella gestione d'impresa.
" In Europa, la consapevolezza di tali tendenze ed opportunità da parte del mondo degli affari è inferiore rispetto agli Stati Uniti. "
Le imprese devono ancora sfruttare pienamente le opportunità di ristrutturare l'organizzazione interna e le relazioni con i fornitori, gli appaltatori e i clienti. In questo senso, vi è un'enorme domanda latente da soddisfare.
Nel settore commerciale, un ottimo esempio di applicazione da promuovere è quello della teleconferenza. Inoltre, in tutto il mondo ci si sta impegnando attivamente per perfezionare le transazioni telematiche e la trasmissione elettronica di dati (EDI).
Rispetto ai metodi tradizionali, entrambi offrono tali vantaggi in termini di tempi e di costi, al punto che le procedure elettroniche stanno rapidamente diventando le modifiche preferite nei rapporti d'affari. Secondo alcune stime, la gestione di una pratica per via elettronica costa un decimo della gestione della stessa pratica su mezzo cartaceo, mentre un messaggio di posta elettronica (e-mail ) è più rapido ed affidabile e può far risparmiare fino al 95% del costo di un fax.
I sistemi di pagamento elettronico stanno già creando, in alcune parti d'Europa, una società che fa a meno dei contanti. Rispetto al resto del mondo, godiamo di una posizione di forza nella tecnologia delle carte intelligenti e nelle relative applicazioni. Il settore costituisce un potenziale mercato globale.
Mercati per le piccole e medie imprese
I dodici milioni di PMI europee, che sono giustamente definite la spina dorsale dell'economia europea, devono poter gestire in modo efficace le informazioni e le risorse manageriale.
Esse devono potersi collegare a reti di agevole accesso ed a costi convenienti, che forniscano informazioni sulla produzione e sulle opportunità di mercato. Se le relazioni delle PMI con le grandi imprese si baseranno sulle nuove tecnologie, migliorerà la competitività di tutto il tessuto industriale.
Le relazioni in rete con università, istituti e laboratori di ricerca potenzieranno le prospettive delle PMI? contribuendo ad ovviare alle loro croniche carenze nel campo della ricerca e sviluppo. Il collegamento in rete consentirà inoltre alle PMI delle regioni meno favorite d'Europa di attenuare l'isolamento in cui si trovano, aiutandole ad aggiornare i propri prodotti ed a reperire mercati più vasti.
Mercati per i consumatori
Secondo le previsioni, questi mercati vedranno un ampio sviluppo di servizi, da quelli bancari a domicilio e dal teleacquisto fino ad una scelta pressoché illimitata di servizi di intrattenimento a richiesta.
In Europa, come negli Stati Uniti, i mercati del consumo di massa possono divenire una delle principali forze motrici della società dell'informazione. L'esperienza americana già mostra che lo sviluppo di tali mercati registra una serie di ostacoli ed incertezze.
Dato l'alto costo iniziale dei nuovi servizi di intrattenimento pagati a consumo (i cosiddetti servizi pay-per-view ) e delle apparecchiature correlate, e dato l'alto costo del collegamento in fibra ottica fin dentro le abitazioni (fiber-to-the home ), lo sviluppo di un grande mercato di consumo di massa potrà avvenire in modo più agevole se i servizi di intrattenimento verranno offerti come parte di un pacchetto più vasto. Tale pacchetto potrà comprendere anche dati informativi, programmi culturali, eventi sportivi nonché telemarketing e televendita. I servizi on-line pagati a consumo ( pay-per-view ) e la pubblicità saranno necessariamente presenti, come fonte di entrate. In qualche misura, l'infrastruttura esistente - quella via satellite e quella telefonica - potrà contribuire, nella fase iniziale, alla fornitura di servizi di consumo.
Attualmente, il mercato europeo di consumo ha dimensioni embrionali, ed è probabile che la sua crescita richiederà tempi più lunghi di quelli degli Stati Uniti, dove più del 60% dei nuclei familiari è collegato con sistemi televisivi via cavo, in grado di convogliare servizi di trasmissione testo e dati. In Europa, solo il 25% dei nuclei familiari è attrezzato in modo analogo, con differenze notevoli tra i vari paesi, ad esempio tra il Belgio (92%) e la Grecia (1-2%).
Un altro dato statistico: negli Stati Uniti vi sono 34 personal computer (PC) ogni 100 abitanti. Per l'Europa nel suo complesso, la cifra è di 10 PC ogni 100 abitanti, con eccezioni ad esempio nel Regno Unito che, con 22 PC ogni 100 abitanti, si avvicina al grado di penetrazione degli Stati Uniti.
La ridotta disponibilità di servizi di informazione e la scarsa familiarità con gli elaboratori potrebbero costituire altrettanti handicap per l'Europa. Una struttura di dimensioni e di copertura analoghe, è rappresentata dalle reti di telecomunicazione, che sono però in ritardo in termini di utilizzo. Tali reti potrebbero consentire di accedere ai servizi iniziali tramite il collegamento esistente: resta comunque necessario stimolare le applicazioni.
Queste debolezze strutturali non impediscono il progresso. Il successo tecnologico conseguito dall'Europa con il CD-ROM e il CD-I potrebbe costituire la base per una moltitudine di applicazioni e servizi che non utilizzano il collegamento in rete, nei primi anni in cui si andrà costituendo la società dell'informazione. Questi servizi su disco dispongono di un notevole potenziale di esportazione, a condizione che l'industria audiovisiva europea riesca a contrastare l'attuale predominio statunitense per quanto concerne i titoli disponibili.
In termini di mercato, la rete Minitel in Francia offre già un incoraggiante esempio: i consumatori europei sono pronti ad acquistare servizi di informazione e di transazione su video, se le tariffe d'accesso non sono proibitive. Il Minitel collega circa trenta milioni di abbonati privati e commerciali tramite sei milioni di piccoli terminali e distribuisce circa 15.000 servizi di tipo diverso. Direttamente o indirettamente, ha contribuito alla creazione di Molti nuovi posti di lavoro, potenziando l'efficienza e la competitività delle imprese.
Nel Regno Unito, è significativo il successo del programma Homestead con l'impiego del CD-I, che ha ricevuto il supporto comunitario; altrettanto interessante è il notevole successo di un canale dedicato (americano) di teleacquisto via cavo.
Nel frattempo negli Stati Uniti, dove il mercato è più avanzato, i servizi video a richiesta (video-on-demand ) e l'acquisto a domicilio (home shopping ) potrebbero emergere come i servizi più popolari.
I mercati dell'audiovisivo Il nostro principale problema strutturale è la debolezza finanziaria e organizzativa dell'industria europea dei programmi audiovisivi. Malgrado l'enorme ricchezza del patrimonio e della creatività europei, la maggior parte dei programmi e dei diritti acquisiti su di essi appartengono ad operatori non europei. La rapida crescita del mercato in Europa può fornire all'industria europea l'occasione di sviluppare una base di vendite sul mercato interno e di sfruttare crescenti opportunità di esportazione.
La frammentazione linguistica del mercato viene da tempo considerata uno svantaggio per l'industria europea dell'intrattenimento e dell'audiovisivo, specialmente in quanto la lingua inglese domina in modo preponderante sul mercato globale, come riflesso del predominio statunitense nel campo della produzione e, soprattutto, della distribuzione. E' probabile che tale predominio, avviato con il cinema e proseguito con la televisione, si allarghi anche ai nuovi settori dell'audiovisivo.
Tuttavia, " quando i prodotti saranno facilmente accessibili ai consumatori, vi saranno più opportunità di esprimere la molteplicità di lingue e culture di cui l'Europa dispone. "
L'industria audiovisiva europea è inoltre sottoposta ad un'eccessiva regolamentazione. Parte di tale regolamentazione, che ostacola tuttora lo sviluppo di un mercato europeo dinamico, verrà ben presto resa obsoleta dallo sviluppo delle nuove tecnologie.
La commissione ha elaborato un Libro Verde sull'industria audiovisiva, come prima tappa per stimolare il dibattito sulle nuove sfide da affrontare.
CAPITOLO II
Una rivoluzione trainata dal mercato
Rompere con il passato
Il Gruppo è convinto che, sulla base degli sviluppi tecnologici e dell'evoluzione del mercato, l'Europa debba abbandonare le politiche basate su principi appartenenti ad un'epoca precedente alla rivoluzione dell'informazione.
Il principale problema dell'emergere di nuovi mercati è la necessità di un nuovo quadro regolamentare che consenta una piena concorrenza. Solo così sarà possibile mobilitare il capitale privato necessario all'innovazione, alla crescita e allo sviluppo.
Per funzionare correttamente, il nuovo mercato esige che tutti gli operatori economici siano in grado di parteciparvi con successo, o almeno che non partano svantaggiati. Tutti dovrebbero poter operare secondo regole chiare, all'interno di un unico contesto equo e concorrenziale.
Il Gruppo raccomanda agli Stati membri di accelerare il processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni:
- aprendo alla concorrenza le infrastrutture ed i servizi ancora in regime di monopolio;
- eliminando gli oneri politici di carattere non commerciale ed i vincoli finanziari imposti agli operatori delle telecomunicazioni;
- definendo calendari e scadenze precisi per l'attuazione di misure pratiche per conseguire tali obiettivi.
Porre fine al monopolio
Ciò vale per gli operatori delle telecomunicazioni (OT), proprio come per gli altri operatori economici. Attualmente, è necessario ed auspicabile eliminare gli oneri politici che gravano su di essi, adeguare le loro tariffe e creare un appropriato quadro regolamentare. Persino gli OT la cui posizione si è già rafforzata negli ultimi anni, non operano ancora in linea con tali orientamenti.
E' possibile porre fine al monopolio. In futuro, tutti gli operatori pubblici forniti di licenza dovrebbero farsi carico della propria quota di responsabilità del servizio pubblico (vale a dire, l'obbligo del servizio universale e la fornitura di un equo accesso alle reti ed ai servizi).
Le condizioni di un contesto concorrenziale sono le seguenti:
gli OT devono essere liberati dai vincoli di tipo politico, quali:
- sovvenzioni alle funzioni pubbliche; - attività esterne di R&S; - contributi ad obiettivi di pianificazione e gestione del territorio; - l'onere di garantire da soli il servizio universale;
un appropriato quadro regolamentare, per conseguire:
- la regolamentazione del mercato, per consentire e tutelare la concorrenza; - un contesto prevedibile, che renda possibile la pianificazione strategica e gli investimenti;
l'adeguamento delle tariffe.
Consentire il funzionamento del mercato
Il Gruppo raccomanda l'istituzione, a livello europeo, di un'autorità di regolamentazione il cui mandato dovrà essere oggetto di un esame tempestivo
Per consentire un efficace funzionamento del mercato, il Gruppo ha individuato i seguenti obiettivi e raccomandazioni:
Evoluzione del settore regolamentare
Individuare ed istituire il minimo necessario di regolamentazione, a livello europeo, per garantire il rapido emergere di efficienti infrastrutture e servizi d'informazione europei. Una questione che richiederà un esame tempestivo è la definizione del mandato dell'autorità responsabile dell'applicazione di tale regolamentazione.
L'urgenza della questione è direttamente connessa alle attuali condizioni del mercato. Vi è un'evidente necessità di definire il più presto possibile nuove "regole del gioco". Il mercato stesso sarà in grado di prevedere il contesto futuro, e a coloro che intenderanno agire, si offrirà l'opportunità di trarre rapidamente vantaggio dagli sforzi sopra descritti.
L'autorità sarà responsabile:
- della regolamentazione delle operazioni che, data la loro dimensione comunitaria, devono essere affrontate a livello europeo, quali il rilascio delle licenze, l'interconnessione delle reti nei tempi e nei luoghi necessari, la gestione di scarse risorse da condividere (ad esempio, l'attribuzione delle radiofrequenze, la numerazione degli abbonati), nonché la consulenza alle autorità di regolamentazione degli Stati membri in merito a questioni generali;
- di un unico contesto regolamentare valido per tutti gli operatori, che comporterà l'eliminazione di ogni divergente condizione di accesso ai mercati. Essa garantirà inoltre che le condizioni di accesso alle reti e dell'utilizzo dei servizi siano rette dai principi di trasparenza e non discriminazione, completate da regole pratiche per la composizione delle vertenze e da un rapido sistema di ricorso contro l'abuso di posizione dominante
Interconnessione e interoperabilità
Affinché possa diffondersi l'infrastruttura dell'informazione necessaria alla società dell'informazione, servono due elementi: in primo luogo, un'interconnessione delle reti senza soluzione di continuità; in secondo luogo, che i servizi e le applicazioni su di esse basate siano in grado di operare insieme (interoperabilità).
In passato, la volontà politica di interconnettere le reti telefoniche nazionali ha consentito la connessione di centinaia di milioni di abbonati in tutto il mondo. Per mettere in opera le infrastrutture dell'informazione, molto più complesse, sono necessari un'analoga determinazione politica e un impegno corrispondente.
Si raccomandano, come obiettivi primari dell'Unione europea, l'interconnessione delle reti e l'interoperabilità dei servizi e delle applicazioni.
La sfida consiste nel fornire interconnessioni per svariate condizioni di collegamento in rete (ad esempio, reti fisse e di nuovo tipo, quali le reti mobili e via satellite) e di servizi di base (ad esempio l'ISDN, la Rete digitale di servizi integrati). In questo settore a rapido sviluppo le posizioni degli operatori di monopolio vengono ora progressivamente superate.
Gli operatori delle telecomunicazioni devono adottare congiuntamente e senza indugio decisioni in campo commerciale, per garantire un rapido ampliamento di tutti i servizi europei di base, oltre a quelli di telefonia. In tal modo, gli operatori europei potranno migliorare la posizione concorrenziale che, sui rispettivi mercati, essi detengono rispetto agli operatori non europei.
La società europea dell'informazione si sta delineando con connotazioni differenziate. L'infrastruttura europea sta evolvendo verso un sistema sempre più compenetrato di reti, di servizi generici, distribuzione e manutenzione impegnano una moltitudine di soggetti in tutto il mondo.
In un'infrastruttura dell'informazione efficiente ed in espansione, tali componenti dovranno operare insieme.
Per far fronte alla sfida dell' interoperabilità, i vari elementi di questo complesso sistema potranno essere riuniti solo a patto di definire chiare convenzioni. Esse sono costituite dalle norme.
Le norme dei sistemi aperti svolgeranno un ruolo essenziale nella costruzione di un'infrastruttura dell'informazione europea.
Gli enti di normalizzazione hanno conseguito risultati eccezionali nella definizione delle norme europee, ma il processo di normalizzazione, oggi in atto, suscita preoccupazione circa la sua adeguatezza allo scopo, la mancanza di interoperabilità e la definizione di priorità non sufficientemente guidate dal mercato.
E' necessaria un'azione a tre diversi livelli:
- a livello degli operatori, dei responsabili dei pubblici appalti e di coloro che effettuano investimenti::
seguendo il positivo risultato conseguito dalla telefonia mobile digitale GSM, gli operatori sul mercato (industria, OT, utilizzatori) potrebbero definire Protocolli d'intesa (MoU) per fissare i requisiti delle specifiche di determinati obiettivi nel campo delle applicazioni. Tali requisiti verrebbero quindi trasmessi all'ente di normalizzazione competente. Questo tipo di meccanismo dovrebbe rispondere in modo adeguato alle esigenze del mercato.
Per poter conseguire un'interoperabilità globale gli operatori, i responsabili dei pubblici appalti e coloro che effettuano investimenti dovrebbero adottare, per la fornitura e per l'approvvigionamento di servizi d'informazione, soluzioni unificate e aperte, basate su norme aperte.
- a livello degli enti di normalizzazione europei:
Tali enti dovrebbero essere incoraggiati a definire priorità basate sulle esigenze del mercato, ed individuare specifiche disponibili al pubblico, prodotte dal mercato, atte ad essere rapidamente trasformate in norme (ad esempio, tramite procedure rapide).
- a livello dell'Unione:
La politica europea di normalizzazione dovrebbe essere riveduta alla luce di quanto sopra enunciato. Qualora il mercato non metta a disposizione soluzioni tecniche accettabili per conseguire uno degli obiettivi dell'Unione europea, si dovrebbe definire un meccanismo per la scelta o la creazione di tecnologie adeguate.
Si dovrebbe promuovere e garantire l'interoperabilità su scala mondiale.
Il Gruppo raccomanda un riesame del processo europeo di normalizzazione, per aumentarne la rapidità e la capacità di risposta ai mercati.
Azione urgente per l'adeguamento delle tariffe
La riduzione delle tariffe delle comunicazioni internazionali, su lunga distanza e delle linee affittate, stimolerà l'impiego delle infrastrutture, generando ulteriori utili e, al contempo, favorendo l'introduzione dei servizi generici e delle applicazioni innovative.
Nella maggior parte dei casi, l'attuale insoddisfacente situazione delle tariffe, è il risultato della posizione di monopolio degli operatori delle telecomunicazioni e di varie restrizioni di carattere politico.
L'introduzione della fornitura di servizi ed infrastrutture in regime di concorrenza implica che gli operatori delle telecomunicazioni possano adeguare le proprie tariffe conformemente alle condizioni di mercato. Una tappa decisiva, in tale processo, è il riequilibrio delle tariffe delle comunicazioni internazionali e su lunga distanza rispetto alle tariffe locali.
Il Gruppo raccomanda di adeguare con urgenza le tariffe delle comunicazioni internazionali e su lunga distanza nonché delle linee affittate, per riallinearle con quelle praticate in altre regioni a sviluppo industriale avanzato.
L'adeguamento delle tariffe dovrebbe essere accompagnato da un'equa condivisione, tra gli operatori, degli obblighi del servizio pubblico.
Il processo dev'essere accompagnato da due elementi:
- gli OT devono essere liberati da restrizioni di bilancio imposte a livello politico; - tutti gli operatori in possesso di una licenza dovranno equamente condividere l'onere della fornitura dei servizi universali.
Favorire il conseguimento di una massa critica
Nei segmenti di mercato basati sulle nuove infrastrutture dell'informazione, gli investimenti non possono risultare abbastanza redditizi se non si raggiunge un sufficiente livello della domanda. Nella maggior parte dei casi, la concorrenza non potrà da sola garantire tale massa critica, oppure consentirà di ottenerla nei tempi troppo lunghi.
Per conseguire tale obiettivo, è necessario intraprendere le azioni di seguito elencate.
- Bisogna incoraggiare la cooperazione tra concorrenti, perché in determinati settori di mercato si vengano a creare le dimensioni e l'impulso necessari. Un archetipo può essere costituito dal già citato Protocollo d'intesa sul GSM, che testimonia la validità di tale approccio. - Le pubbliche amministrazioni devono accordarsi sulla definizione di requisiti e specifiche comuni, e impegnarsi ad utilizzarli negli appalti a livello nazionale ed europeo. - Bisogna promuovere ed utilizzare su vasta scala le reti ed i servizi europei che già esistono e che stanno per essere attivati. - Bisogna mettere in opera campagne di sensibilizzazione, dirette in particolare alle pubbliche amministrazioni, alle PMI e alle istituzioni preposte all'istruzione.
Si raccomanda di promuovere la sensibilizzazione del pubblico. Si dovrebbe prestare un'attenzione particolare al settore delle PMI, alle pubbliche amministrazioni ed ai giovani.
Inoltre, tutti coloro che sono impegnati nella costruzione della società dell'informazione, devono poter adeguare le strategie e creare alleanze che consentano loro di contribuire alla crescita complessiva del settore e, allo stesso tempo, di trarne vantaggio.
Garantire la dimensione mondiale
Il Gruppo raccomanda che l'apertura del mercato europeo trovi una contropartita nell'apertura dei mercati e delle reti di altre regioni del globo. Per l'Europa, è fondamentale che si adottino provvedimenti appropriati intesi a garantire una parità d'accesso.
Dato che, in un contesto di mercato aperto, le infrastrutture dell'informazione sono prive di frontiere, la società dell'informazione ha una dimensione globale.
Le azioni auspicate nel presente rapporto consentiranno di realizzare un contesto veramente aperto, in cui l'accesso sia garantito a tutti gli operatori economici. Tale apertura dovrà trovare una contropartita nei mercati e nelle reti di altre regioni del globo. Ovviamente, per l'Europa è fondamentale che si adottino provvedimenti appropriati intesi a garantire una parità d'accesso.
Verso il conseguimento di un risultato positivo
Le risposte alle sfide poste dall'entrata nella società dell'informazione precedentemente evidenziate, saranno positive per tutti coloro che sono impegnati nella sua creazione e nel suo utilizzo.
Gli operatori delle telecomunicazioni, via satellite e via cavo, potranno trarre pieno vantaggio dalle opportunità che via via si presenteranno, ed espandere la loro quota di mercato.
I fornitori di servizi e le industrie responsabili del contenuto dell'informazione saranno in grado di offrire prodotti innovativi a prezzi interessanti.
I cittadini e gli utilizzatori trarranno vantaggio da una più vasta gamma di servizi in concorrenza.
I fornitori di apparecchiature e di software di telecomunicazione registreranno un'espansione del loro mercato.
I paesi che hanno già optato per una più rapida liberalizzazione stanno sperimentando un'accelerata espansione dei mercati interni che fornisce nuove opportunità agli OT, ai fornitori di servizi e all'industria. Gli altri paesi, che hanno optato per una liberalizzazione in tempi più lunghi, dovranno pagare un prezzo, e cioè da una parte far fronte a concorrenti esteri più dinamici, dall'altra ad un mercato interno più ridotto. I tempi stringono. Se non si accelera l'azione, molti vantaggi giungeranno tardi o peggio, verranno persi.
La raccomandazione essenziale del Gruppo è che i governi appoggino una liberalizzazione accelerata, definendo calendari e scadenze precisi per l'attuazione di misure concrete in del conseguimento di tale obiettivo.
In questo contesto, un utile punto di riferimento è costituito dalla risoluzione del Consiglio del 1993. Anche prima delle date in essa indicate, i governi dovrebbero avvantaggiarsi il più possibile dalla sua flessibilità intrinseca, per cogliere le opportunità offerte da un mercato competitivo e in pieno sviluppo. Essi dovrebbero accelerare l'apertura alla concorrenza nel settore delle infrastrutture e dei servizi che restano tuttora in regime di monopolio, nonché eliminare gli oneri di carattere politico che gravano sui rispettivi OT nazionali.
CAPITOLO III
Completare il programma di lavoro
Parallelamente alle azioni necessarie per creare una società dell'informazione aperta, concorrenziale e trainata dal mercato, è necessario affrontare anche alcune questioni di carattere politico. La disomogeneità delle risposte regolamentari dei diversi paesi minaccia effettivamente di frammentare il mercato interno.
In questo campo, le tematiche ed i problemi sono di due diversi tipi: uno concerne il mondo degli affari e gli operatori professionali, l'altro concerne più i singoli e la società dell'informazione, con specifico riferimento alla vita privata.
Con il progressivo ingresso nella società dell'informazione, in settori chiave quali quello della proprietà intellettuale, della vita privata e della proprietà dei mezzi di informazione, è necessaria una risposta regolamentare a livello europeo, per ottimizzare i vantaggi del mercato unico a favore di tutte le parti interessate. Le dimensioni di tale mercato sono di per sè sufficienti a giustificare e ad attrarre i necessari finanziamenti a favore delle reti d'informazione transeuropee ad alta prestazione.
Il nostro obiettivo chiave dev'essere pertanto l'applicazione del principio del mercato unico della libera circolazione di tutte le merci ed i servizi, a vantaggio dei cittadini europei, indipendentemente dal luogo in cui si trovano.
La società dell'informazione è globale. Il Gruppo raccomanda pertanto che l'azione dell'Unione europea sia diretta a creare un quadro regolamentare comune e concordato, per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, della vita privata e della sicurezza dell'informazione, in Europa e se del caso, a livello internazionale.
Tutela dei diritti di proprietà intellettuale (IPR)
Gran parte dell'informazione è di dominio pubblico, ma vi è anche un tipo di informazione che contiene valore aggiunto di proprietà esclusiva e dev'essere tutelata tramite l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Tali diritti costituiscono un fattore importante per lo sviluppo di un'industria europea competitiva, sia nel settore della tecnologia dell'informazione che più in generale, in un'ampia gamma di settori industriali e culturali.
La creatività e l'innovazione sono due delle più importanti risorse dell'Unione europea. Alla loro tutela si deve continuare ad attribuire un'elevata priorità, grazie a soluzioni equilibrate che non ostacolino il funzionamento delle forze di mercato.
Dato il carattere globale dei servizi che verranno forniti attraverso le reti d'informazione, l'Unione europea dovrà partecipare alle azioni internazionali intese a tutelare i diritti di proprietà intellettuale. In caso contrario - vale a dire se i sistemi di regolamentazione delle diverse aree del globo funzioneranno secondo principi incompatibili, che possano essere elusi o creare incertezze sul piano giuridico - insorgeranno gravi difficoltà.
Il Gruppo è convinto che la tutela dei diritti di proprietà intellettuale debba essere all'altezza delle nuove sfide poste dalla globalizzazione e dai mezzi di comunicazione multimediali, e debba continuare ad essere considerata una priorità tanto a livello europeo, quanto sul piano internazionale.
In tale mercato dell'informazione globale, è necessario concordare regole comuni rispettate da tutti. L'Europa ha un legittimo interesse a garantire che il problema dei diritti di proprietà intellettuale riceva l'attenzione dovuta, e che sia mantenuto un elevato livello di tutela. Inoltre, con i progressi della tecnologia, saranno necessarie periodiche consultazioni a livello mondiale di tutte le parti interessate, tanto dei fornitori quanto dei gruppi di utilizzatori.
Quale azione priorità, è necessario completare le iniziative già in corso in Europa, quali la proposta di direttiva sulla tutela giuridica delle banche dati elettroniche.
Nel frattempo, per stimolare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi multimediali, le disposizioni giuridiche in vigore - tanto quelle nazionali, quanto quelle dell'Unione europea - dovranno essere riesaminate pe decidere se siano o meno appropriate alla nuova società dell'informazione. Se del caso, sarà necessario apportare modifiche.
In particolaree, la facilità con cui è possibile trasmettere, manipolare ed adattare l'informazione digitalizzata rende necessarie soluzioni che tutelino i fornitori del contenuto informativo. Contemporaneamente, però, uno dei prerequisiti di un'industria europea dinamica nel settore multimediale sarà costituito dalla flessibilità e dall'efficienza nell'ottenere l'autorizzazione per lo sfruttamento delle opere disponibili.
Tutela della vita privata
In funzione della capacità, grazie alle nuove tecnologie, di ottenere (anche oltre le frontiere nazionali) e di manipolare informazioni dettagliate sui singoli a partire da varie fonti (dati, voce e immagini), aumenterà - e a ragione - la richiesta di tutelare la vita privata. Senza la certezza giuridica di un approccio valido per tutta l'Unione europea, la mancanza di fiducia dei consumatori potrà certamente mettere a rrepentaglio il rapido sviluppo della società dell'informazione.
L'Europa gode di una posizione di punta, a livello mondiale, per quanto concerne la tutela dei diritti fondamentali dell'individuo relativamente al trattamento dei dati personali. L'applicazione delle nuove tecnologie rischia di condizionare settori molto delicati quali quelli attinenti all'immagine dei singoli, ai loro scambi di comunicazione, spostamenti e comportamenti. Tenendo presente quanto sopra, è molto probabile che la maggior parte degli Stati membri reagisca a tali sviluppi adottando misure di tutela, compreso il controllo transfrontaliero delle nuove tecnologie e dei nuovi servizi.
A causa della disparità del livello di protezione garantito da tali regole in materia di tutela della vita privata, vi è il rischio che le autorità nazionali, per proteggere i dati personali, limitino la libera circolazione tra gli Stati membri di una vasta gamma di nuovi servizi.
Il Gruppo è convinto che senza la certezza giuridica di un approccio valido per tutta l'Unione europea, la mancanza di fiducia da parte dei consumatori potrà mettere a repentaglio il rapido sviluppo della società dell'informazione. Data l'importanza e la delicatezza delle questioni attinenti alla vita privata, è necessario che gli Stati membri decidano rapidamente in merito alla proposta di direttiva della Commissione che definisce i principi generali della protezione dei dati.
Protezione per via elettronica (cifratura), tutela giuridica e sicurezza
La cifratura sta diventano sempre più importante al fine di garantire lo sviluppo dei servizi a pagamento. Essa garantirà che il servizio possa essere ricevuto solo da coloro che l'hanno pagato; tutelerà inoltre dal pericolo della divulgazione di dati personali.
L'armonizzazione sul piano internazionale potrebbe aiutare il mercato se si giungesse ad un sistema normalizzato di oscuramento dei messaggi (scrambling). L'accesso condizionato dovrebbe garantire un'equa ed aperta concorrenza a tutto vantaggio dei consumatori e dei fornitori di servizi.
La cifratura è particolarmente importante per le transazioni per via elettronica, che richiedono garanzie assolute in settori quali l'integrità delle firme e del testo, l'indicazione incontestabile della data e dell'ora del messaggio ed il riconoscimento giuridico a livello internazionale.
L'aumentato impiego della cifratura e lo sviluppo di un sistema unico di cifratura moltiplicheranno però i vantaggi derivanti da un'immissione pirata nel sistema, per evitare il pagamento di un servizio o aggirare le limitazioni poste a tutela della vita privata. In assenza di un contesto giuridico che garantisca i fornitori di servizi dalle pratiche di pirateria nei confronti dei rispettivi sistemi di cifratura, vi è il rischio che tali fornitori non si impegnino nello sviluppo dei nuovi servizi in oggetto
Il Gruppo raccomanda di accelerare i lavori, a livello europeo, sulla protezione per via elettronica, sulla tutela giuridica e sulla sicurezza.
D'altra parte, i governi possono avere necessità di leggere i messaggi cifrati trasmessi, nel quadro della lotta alla criminalità e per tutelare la sicurezza nazionale.
Ogni risposta fornita a livello nazionale a questo problema ed a quello dell'immissione pirata nel sistema sarebbe comunque insufficiente, in quanto le comunicazioni superano le frontiere nazionali ed i principi del mercato interno vietano misure quali il blocco delle importazioni delle apparecchiature di decodificazione.
E' pertanto necessaria una soluzione a livello europeo, che fornisca una risposta globale al problema della protezione dei segnali criptati, nonché al problema della sicurezza. Basata sui principi del mercato interno, tale risposta creerebbe parità di condizioni per la tutela dei servizi criptati, come pure un contesto giuridico per lo sviluppo di questi nuovi servizi.
Proprietà dei mezzi d'informazione
Oltre ai controlli sulla proprietà intesi a prevenire l'abuso di una situazione di monopolio, la maggior parte dei paesi dispone di norme sulla proprietà (anche incrociata) dei mezzi di informazione, intese a preservare il pluralismo e la libertà d'espressione.
In pratica, tali norme sono un mosaico di incongruenze che tende a distorcere e a frammentare il mercato. Esse impediscono alle imprese di trarre pieno vantaggio dalle opportunità offerte dal mercato interno, specialmente nel settore multimediale, e potrebbero metterle in difficoltà di fronte ai concorrenti non europei.
Nelle circostanze attuali vi è il rischio che ciascuno Stato membro adotti, come risposta ai nuovi problemi ed alle nuove sfide poste dalla società dell'informazione, una legislazione puramente nazionale. Si deve analizzare con urgenza in che modo si possa evitare tale situazione, che mette a repentaglio il mercato interno, garantendo norme efficaci a tutela del pluralismo e della concorrenza.
Il Gruppo è convinto che si debba esaminare con urgenza in che modo si possa evitare il coesistere di legislazioni nazionali divergenti sulla proprietà dei mezzi d'informazione, che mette a repentaglio il mercato interno. Si dovrebbero definire norme efficaci a tutela del pluralismo e della concorrenza.
Le norme a livello europeo avranno un'importanza decisiva, data l'universalità della società dell'informazione e il suo intrinseco carattere transfrontaliero. L'Unione dovrà dare l'esempio, eliminando le più gravi disparità sul piano della regolamentazione. In tal modo essa potenzierà la certezza giuridica che è decisiva per la competitività globale dell'industria europea dei mezzi d'informazione.
Il ruolo della politica della concorrenza
La politica della concorrenza è un elemento chiave nella strategia dell'Unione europea. E' importante soprattutto ai fini di consolidare il mercato unico e di attrarre il capitale privato necessario alla crescita dell'infrastruttura transeuropea dell'informazione.
I settori della società dell'informazione sono sottoposti a intense pressioni nel senso della globalizzazione. Tali pressioni condizionano le imprese europee e non europee che operano nell'Unione.Se del caso, nel valutare i problemi europei della concorrenza- quali il potere di mercato, le imprese in partecipazione e le alleanze -si dovrà ora impiegare non tanto la nozione di mercato di dimensioni pari a quelle dell'Unione, quanto quella di mercato globale.
Ciò non tanto per congelare un dato insieme di regolamentazioni, ma piuttosto per stabilire procedure e politiche grazie alle quali l'esplosivo dinamismo del settore possa essere convertito in migliori opportunità di benessere e di creazione di occupazione.
Come altri operatori commerciali, le imprese coinvolte nella fornitura di tecnologie e servizi debbono poter adattare le loro strategie e creare alleanze che consentano loro di contribuire alla crescita generale del settore e nello stesso tempo di avvantaggiarsene, nel quadro della politica della concorrenza.
La politica della concorrenza è un elemento chiave dellastrategia dell'Europa. Il Gruppo raccomanda che l'applicazione delle norme sulla concorrenza rifletta la realtà dei mercati globali emergenti e la rapidità dei cambiamenti del contesto.
Tecnologia
La base tecnologica in Europa è oggi sufficiente per avviare senza indugio le applicazioni proposte nel presente documento. Tali applicazioni devono concentrarsi su sistemi realistici, sviluppati su scala sufficiente per poter valutare il valore dei servizi offerti all'utilizzatore e la fattibilità economica dei nuovi sistemi d'informazione.
Tuttavia lo sviluppo delle nuove tecnologie sulla base di tali dimostrazioni, ai fini della loro introduzione su scala reale, deve ancora essere completato. In particolare, è necessario migliorare le possibilità di utilizzo dei sistemi e la loro efficacia rispetto ai costi, come pure analizzare ulteriormente le conseguenze di un loro utilizzo di massa.
I programmi di ricerca dell'Unione e degli Stati membri, in particolare il Quarto programma quadro, dovrebbero essere realizzati in modo tale da tener conto delle esigenze del mercato. Gli obiettivi tecnici ed i calendari dei progetti devono essere definiti grazie ad un opportuno coinvolgimento degli utilizzatori.
CAPITOLO 4
Gli elementi costitutivi della società dell'informazione
I sistemi di comunicazione, combinati con le tecnologie d'informazione avanzate, sono gli elementi chiave della società dell'informazione. I limiti spaziali e temporali sono stati eliminati dalle reti che convogliano l'informazione (ad esempio quelle telefoniche, via satellite, via cavo), dai servizi di base (vale a dire la posta elettronica, il video interattivo) che consentono l'impiego delle reti, e dalle applicazioni (ad esempio, la formazione a distanza, il telelavoro) che offrono soluzioni dedicate a determinati gruppi di utilizzatori.
L'opportunità offerta all'Unione europea - potenziare le proprie reti esistenti ed accelerare la creazione di nuove
ISDN: una prima tappa
La rete telefonica tradizionale sta modificando le proprie caratteristiche. Creata come veicolo universale per il segnale vocale, deve ora conformarsi alle esigenze di comunicazione di un'economia moderna, che vanno ben oltre le semplici chiamate telefoniche.
Un importante sviluppo è l'ISDN, la Rete digitale di servizi integrati, che consente di inviare sulle linee telefoniche non soltanto segnali vocali, ma anche dati e persino immagini in movimento.
L'ISDN è particolarmente adatta alle esigenze di comunicazione delle piccole e medie imprese. Consente, ad esempio, una comunicazione diretta tra due personal computer per la trasmissione istantanea e a basso costo di documenti. Il telelavoro tramite i servizi ISDN può essere allettante per un'ampia gamma di settori economici. L'ISDN costituisce inoltre un supporto ideale per la formazione a distanza.
L'EURO-ISDN, basata su norme comuni, è stata avviata alla fine del 1993. Alcuni paesi europei sono in una posizione di primo piano, che dovrebbe essere valorizzata.
Il Gruppo raccomanda, in via prioritaria, di ampliare la disponibilità della EURO-ISDN conformemente alle attuali proposte della Commissione, e di ridurre le tariffe per promuovere il mercato.
Banda larga: la via alla multimedialità
L'ISDN è solo la prima tappa. Nuovi servizi multimediali, ad esempio le comunicazioni video di elevata qualità, richiedono prestazioni ancora superiori. L'ISDN sta aprendo la via, e la nuova ondata tecnologica ha come obiettivo il mondo della multimedialità. Si tratta delle comunicazioni integrate a larga banda (IBC), che consentono di combinare tutti i mezzi di comunicazione in modo flessibile. La tecnologia di punta per realizzare tale scenario è denominata "modalità di trasferimento asincrona"(ATM).
L'industria europea e gli operatori europei delle telecomunicazioni sono ai primi posti in tali sviluppi tecnologici e devono poterne trarre vantaggio.
L'Europa deve sviluppare un'infrastruttura ATM a larga banda, che costituisca la spina dorsale della società dell'informazione. I servizi multimediali offerti attraverso tali reti coadiuveranno le attività lavorative e di svago di tutti i nostri cittadini.
In molti paesi europei, già esiste o è in via di realizzazione una distribuzione a larga banda molto sviluppata, sotto forma di reti via cavo e via satellite. L'applicazione delle sofisticate tecniche digitali attualmente disponibili, quali la compressione dell'immagine e la trasmissione di segnali digitali, consentiranno agevolmente a tali reti di soddisfare la grande massa delle richieste di applicazioni interattive da parte dei singoli, destinate all'informazione e ad attività di svago.
La situazione attuale è caratterizzata soprattutto da iniziative nazionali e regionali. I primi esperimenti di reti transnazionali sono stati effettuati solo di recente.
Il Gruppo raccomanda al Consiglio di appoggiare la realizzazione dell'infrastruttura europea a larga banda e di garantirne l'interconnessione con tutte le reti europee di telecomunicazione, televisive via cavo e via satellite.
Sarebbe opportuno istituire un Comitato direttivo europeo per la larga banda, con la partecipazione di tutti gli operatori interessati, per sviluppare una visione comune, controllare ed agevolare la realizzazione del concetto nel suo complesso, grazie soprattutto ad azioni dimostrative ed alla scelta e definizione delle norme.
Le comunicazioni mobili: un settore in crescita
Le comunicazioni mobili stanno aumentando ad una velocità impressionante. Negli ultimi tre anni, il numero degli abbonati alla telefonia mobile è raddoppiato, fino a toccare gli Otto milioni. Agli attuali tassi di crescita del 30-40%, gli utenti nell'Unione europea saranno ben presto quaranta milioni.
L'Europa sta diventando un importante leader nel settore delle comunicazioni mobili, in quanto in tutto il mondo si stanno adottando le sue norme per le comunicazioni digitali. In particolare, il GSM è un'eccellente dimostrazione di come una comune iniziativa europea, ad un tempo pubblica e privata, possa trasformarsi con successo in un'operazione trainata dal mercato e creatrice di occupazione.
In Germania, il paese in cui il GSM sta ora registrando i maggiori successi, sono stati creati 30.000 nuovi posti di lavoro. L'introduzione su scala analoga del sistema in tutta Europa consentirebbe di creare più di 100.000 nuovi posti di lavoro.
I satelliti: ampliare la portata delle comunicazioni
I satelliti sono utilizzati soprattutto per le trasmissioni televisive, il monitoraggio terrestre e le telecomunicazioni. Il vantaggio principale offerto dai satelliti consiste nella enorme copertura geografica che possono offrire, senza bisogno di costose reti terrestri. Inoltre, i satelliti possono assicurare servizi di comunicazione anche a zone rurali e periferiche.
Le potenzialità dei satelliti possono essere pienamente sfruttate solo attraverso il passaggio ad una nuova fase della politica dell'Unione nel settore dei satelliti, il cui obiettivo dovrebbe essere quello di sviluppare reti transeuropee.
Per quanto concerne le comunicazioni mobili e via satellite, ilGruppo raccomanda: - una riduzione delle tariffe delle comunicazioni mobili; - la promozione del GSM, in Europa e sul piano internazionale; - l'istituzione di un quadro regolamentare per le comunicazioni via satellite; - un'azione di stimolo sull'industria europea dei satelliti, perché elabori progetti prioritari comuni e partecipi attivamente allo sviluppo di sistemi di portata mondiale.
Sono necessari nuovi servizi di base
Sono necessari nuovi servizi di base, quali la posta elettronica (e-mail ), il trasferimento di documenti elettronici e gli strumenti multimediali interattivi. La tecnologia necessaria è già disponibile mentre si stanno sviluppando nuove reti, come l'ISDN, non soggette ai limiti che ora gravano sulla rete telefonica.
Due elementi sono di fondamentale importanza per tali servizi: norme inequivocabili e una massa critica. Un servizio di telecomunicazioni risulta più o meno attraente per l'utente a seconda del numero di altri utilizzatori compatibili. Pertanto, un nuovo servizio non potrà decollare con successo fino a che non riesca ad ottenere un certo numero di abbonati. Una volta conseguita tale massa critica, i tassi di crescita possono aumentare in modo sensazionale, come nel caso di INTERNET.
INTERNET una rete di reti su scala mondiale, non è pianificata a livello centrale: in realtà, INTERNET non ha alcun proprietario. Gli utenti sono più di venti milioni in più di cento paesi. La rete mette a disposizione la posta elettronica, spazi di dibattito, scambio di informazioni e molte altre opzioni. Le sue dimensioni sono così rilevanti, e la sua crescita così rapida, che non può essere ignorata. Essa presenta comunque alcuni inconvenienti, in particolare seri problemi di sicurezza. In Europa, anziché restare nella posizione di clienti, dovremmo esaminare da vicino l'evoluzione di INTERNET e svolgere un ruolo più attivo nello sviluppo delle interconnessioni.
Il Gruppo raccomanda un'azione urgente e coerente, a livello europeoe degli Stati membri, per promuovere la fornitura e l'utilizzo di servizi di base transeuropei normalizzati, compresa la posta elettronica, il trasferimento di documenti elettronici e i servizi video.
Si raccomanda alla Commissione di avviare la creazione di un "Forum europeo dei servizi di base" per accelerare la disponibilità di norme unificate per i servizi di base.
L'intera economia potrà trarre rapidamente notevoli vantaggi dall'estensione di servizi di base compatibili su scala europea.
Fissare le pietre miliari - dieci applicazioni per lanciare la società dell'informazione
Oggi la tecnologia è in cerca di applicazioni. Contemporaneamente, per una serie di problemi, le società sono alla ricerca di soluzioni basate su di un'informazione intelligente.
La riduzione delle tariffe agevolerà la creazione di nuove applicazioni, consentendo di ovviare all'attuale ridotto tasso d'impiego delle capacità. Ad esempio, le linee per la trasmissione del segnale vocale sono utilizzate in media solo 20 minuti ogni 24 ore, mentre alcuni servizi di rete a valore aggiunto funzionano ora solo per un 20% della loro capacità.
Pur convinti della necessità di lasciare le forze di mercato libere di agire, dobbiamo prendere atto del fatto che una maggiore concorrenza non basterà da sola a produrre - oppure produrrà ad un ritmo troppo lento - la massa critica necessaria per attirare gli investimenti nelle nuove reti e nei nuovi servizi.
"Potremo creare un "circolo virtuoso" dell'offerta e della domanda solo se in tutta Europa verrà avviato, per sondare il mercato, un gran numero di applicazioni basate sulle reti e sui servizi d'informazione, coll'obiettivo di creare una massa critica".
Funzione dimostrativa
Le iniziative, sotto forma di applicazioni sperimentali, costituiscono il mezzo più efficace per affrontare il problema della crescita troppo lenta della domanda e dell'offerta. Tali iniziative hanno una funzione dimostrativa che contribuirà a promuoverne il più vasto impiego; possono servire ai fornitori, quale iniziale sondaggio per adattare più efficacemente le applicazioni alle esigenze dei consumatori, e sono in grado di stimolare gli utilizzatori avanzati, ancora relativamente poco numerosi in Europa rispetto agli Stati Uniti.
Tali iniziative dovranno essere sviluppate coinvolgendo le amministrazioni locali, urbane e regionali. I centri urbani possono svolgere un ruolo estremamente importante nella creazione della domanda iniziale, nonché nella sensibilizzazione dei cittadini ai vantaggi dei nuovi servizi. In alcuni casi, l'amministrazione locale potrà dimostrarne i vantaggi divenendone il primo utilizzatore di massa.
Per essere veramente efficaci, queste applicazioni dovranno essere avviate in contesti commerciali reali, di preferenza su larga scala. Non si tratta di progetti pilota nel senso tradizionale. Il principale obiettivo di tali iniziative consiste nel sondare il valore per l'utilizzatore e la fattibilità economica dei sistemi di informazione.
Come dimostrano gli esempi riportati alle pagine seguenti, è possibile individuare una serie di iniziative che porteranno al rapido sviluppo di nuove applicazioni e nuovi mercati, e che influiscono positivamente sulla creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove imprese.
Il settore privato è pronto a prendere le iniziative necessarie.
Le applicazioni prioritarie possono essere classificate in due gruppi principali, a seconda degli utilizzatori finali:
- il mercato domestico (applicazioni interattive e transazionali connesse al teleacquisto, alle operazioni bancarie per via telematica, all'intrattenimento e al tempo libero);
- le applicazioni commerciali e sociali.
Le applicazioni prioritarie dovrebbero inoltre contribuire ad una serie di obiettivi macroeconomici:
- potenziare la competitività industriale e promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro;
- promuovere nuove forme di organizzazione del lavoro;
- migliorare la qualità della vita e la qualità dell'ambiente;
- rispondere alle esigenze sociali ed aumentare l'efficienza e l'efficacia, rispetto ai costi, nei servizi pubblici.
APPLICAZIONE N. I
TELELAVORO Più posti di lavoro, nuovi posti di lavoro, per una società caratterizzata dalla mobilità
Cosa si dovrà fare? Promuovere il telelavoro a domicilio e in uffici decentralizzati affinché i pendolari non siano più obbligati ad effettuare lunghi percorsi per recarsi al lavoro. Dai posti di telelavoro, ci si potrà collegare per via elettronica ad ogni ambito professionale desiderato, indipendentemente dal sistema utilizzato.
Chi lo farà? Se gli operatori delle telecomunicazioni rendono disponibili le reti necessarie a prezzi competitivi il settore privato creerà nuove imprese di servizi per fornire l'assistenza necessaria per il telelavoro.
Chi ne trae vantaggio? Le imprese (sia le grandi che le piccole e medie) e le pubbliche amministrazioni trarranno vantaggio dall'accresciuta produttività, dalla maggiore flessibilità e dalla diminuzione dei costi. Il più vasto pubblico vedrà diminuire l'inquinamento e la congestione del traffico, nonché i consumi energetici. I lavoratori potranno approfittare di condizioni di lavoro più flessibili a vantaggio soprattutto di coloro su cui gravano impegni a domicilio; per gli abitanti delle zone periferiche, la diminuzione delle distanze andrà a favore della coesione.
Quali problemi? Si dovranno affrontare i problemi derivanti dalle minori occasioni di contatto e di promozione sociale. Si dovrà valutare l'impatto sulla legislazione del lavoro e sulla sicurezza sociale.
Quale obiettivo? Creare da qui al 1995 centri di telelavoro in venti centri urbani per almeno 20.000 lavoratori. Le tappe successive sarebbero il telelavoro per il 2 % dei "colletti bianchi" da qui al 1996 e 10 milioni di posti di telelavoro da qui al 2000.
APPLICAZIONE N. 2
INSEGNAMENTO A DISTANZA Formazione permanente per una società in evoluzione continua
Cosa bisogna fare? Promuovere la creazione di centri di formazione a distanza, che forniscano materiale didattico, formazione e supporto specifico per le PMI, le grandi imprese e le pubbliche amministrazioni. Estendere alle scuole le tecniche avanzate dell'insegnamento a distanza.
Chi lo deve fare? Dal momento in cui disporrà delle reti necessarie a prezzi concorrenziali l'industria creerà nuove imprese che garantiranno servizi di insegnamento a distanza per la formazione professionale. La Commissione europea deve agire a favore di norme di qualità per i programmi ed i corsi e contribuire a creare un contesto favorevole. I fornitori del settore privato e le pubbliche autorità faranno la loro comparsa sul mercato dell'insegnamento a distanza, offrendo a prezzi abbordabili programmi e repertori di informazioni interattivi in rete, su CD-l e su CD-ROM.
Chi ne trae vantaggio? Le imprese (soprattutto le PMI) e le pubbliche amministrazioni grazie alla riduzione dei costi e all'ottimizzazione di risorse preziose per la formazione e l'insegnamento. I salaria ti che desiderano aggiornare le proprie competenze grazie a programmi di formazione permanente. Le persone costrette in casa e gli abitanti delle zone periferiche. Gli studenti che potranno avvalersi di un insegnamento di migliore qualità.
Quali problemi? E' necessario un reale impegno per formare i responsabili della formazione e diffondere la conoscenza dell'informatica nel corpo insegnante.
Quale obiettivo? Progetti pilota in almeno cinque paesi da qui al 1995. Insegnamento a distanza attivato nel 10% delle PMI e nelle pubbliche amministrazioni da qui al 1996. Campagne di sensibilizzazione presso le associazioni professionali e le autorità in materia d'insegnamento .
APPLICAZIONE N. 3
RETE TRA UNIVERSITÀ E CENTRI DI RICERCACollegamento in rete del potenziale intellettuale europeo
Cosa bisogna fare? Sviluppare una rete transeuropea avanzata (con elevata ampiezza di banda ed in alta definizione, in grado di convogliare servizi multimediali interattivi) che colleghi le università ed i centri di ricerca in tutta Europa, con accesso aperto alle rispettive biblioteche.
Chi lo deve fare? Quando saranno disponibili le infrastrutture a larga banda e ad alta velocità di trasmissione, le università ed i centri di ricerca prenderanno l'iniziativa di realizzare le reti. Le imprese private, grandi e piccole, potranno anch'esse collegare i propri laboratori alle università ed ai centri di ricerca. Allo stesso modo, si potrebbe considerare di studiare una rete transeuropea di biblioteche pubbliche.
Chi ne trae vantaggio? La produttività dei programmi di ricerca, grazie alla costituzione di gruppi di lavoro allargati che consentiranno sinergie tra le istituzioni. La società in generale, grazie ad una più efficiente diffusione dei risultati della ricerca e delle conoscenze.
Quali problemi? Garantire la necessaria tutela dei diritti di proprietà intellettuale, data la maggiore accessibilità all'insieme delle conoscenze umane.
Quale obiettivo? Interconnessione del 30% delle università e dei centri di ricerca europei, con reti di comunicazione avanzate da qui al 1997 Estensione ad altri paesi europei, man mano ciò risulti fattibile dal punto di vista tecnico
APPLICAZIONE N. 4
SERVIZI TELEMATICI PER LE PMI Rilanciare uno dei motori principali della crescita e dell'occupazione in Europa
Cosa bisogna fare? Promuovere il più vasto utilizzo, da parte delle PMI europee, dei servizi telematici (posta elettronica, EDI, videoconferenza, teleformazione, ecc.), con collegamenti con le pubbliche autorità, le associazioni professionali, i clienti e i fornitori. Sensibilizzare maggiormente le PMI ai servizi a valore aggiunto e alle comunicazioni in generale. Accesso più diffuso alle reti di trasmissione dati transeuropee.
Chi lo deve fare? Quando le necessarie reti ISDN saranno disponibili, a prezzi competitivi, il settore privato fornirà servizi transeuropei a valore aggiunto su misura per le PMI. Le amministrazioni locali, le Camere di commercio e le associazioni professionali che collegano le PMI realizzeranno programmi per integrare le reti d'informazione a livello locale e regionale e per promuovere campagne di sensibilizzazione sui servizi disponibili.
Chi ne trae vantaggio? Le PMI, che potranno competere su basi più eque con le imprese di maggiori dimensioni, riuscendo in tal modo ad allentare le tensioni indotte dalle relazioni tra appaltatori e fornitori. Le PMI saranno più competitive, cresceranno più rapidamente e creeranno un maggior numero di posti di lavoro. I rapporti con le amministrazioni saranno più semplici e più produttivi. La categoria ne trarrà vantaggi sul piano dell'immagine e dell'influenza esercitata.
Quale obiettivo? Accesso ai servizi telematici transeuropei per le PMI disponibili per la fine 1994 -1995. Impiego delle reti telematiche per il 40% delle PMI (con più di 50 dipendenti). Priorità alla realizzazione di collegamenti tra le PMI e le reti delle amministrazioni.
APPLICAZIONE N. 5
GESTIONE DEL TRAFFICO STRADALE Strade elettroniche per una migliore qualità della vita
Cosa bisogna fare? Applicare soluzioni telematiche su scala europea per sistemi avanzati di gestione del traffico stradale (informazioni al conducente, sistemi di orientamento stradale, gestione del parco veicoli, telepedaggio, ecc.).
Chi lo deve fare? Le pubbliche amministrazioni europee, nazionali e regionali, i gruppi di utilizzatori ed i controllori del traffico creeranno un comitato direttivo e definiranno un'architettura di sistemi aperti per servizi telematici avanzati che impieghino interfacce per gli utenti comuni.
Chi ne trae vantaggio? I conducenti dei veicoli, le amministrazioni locali (soprattutto nelle zone a traffico molto intenso) e l'industria trarranno vantaggi dalla riduzione delle tariffe, dalla maggiore sicurezza stradale, dai minori costi dal punto di vista ambientale, dal risparmio in termini di energia e di tempo.
Quale obiettivo? Attuazione di sistemi telematici per la gestione del traffico stradale in 10 aree metropolitane e su 2.000 chilometri di autostrade da qui al 1996. Copertura di 300 aree metropolitane e creazione della rete autostradale transeuropea da qui al 2000.
APPLICAZIONE N. 6
CONTROLLO DEL TRAFFICO AEREO Aerovie elettroniche per l'Europa
Cosa bisogna fare? Creare un sistema europeo di comunicazione per il traffico aereo, che garantisca collegamenti terra-terra tra tutti i centri europei di controllo del traffico aereo (ATC) e collegamenti aria-terra tra gli aeromobili ed i centri ATC in tutta l'Unione europea e tra i membri della Conferenza europea dell'aviazione civile, in vista di istituire un sistema transeuropeo unificato per il controllo del traffico aereo.
Chi lo deve fare? Il Consiglio europeo dovrebbe promuovere energicamente la creazione di un piccolo numero di centri europei di gestione del traffico aereo, quali sono stati definiti da EUROCONTROL.
Chi ne trae vantaggio? Il settore europeo del trasporto aereo ed i suoi milioni di passeggeri grazie alla più efficace gestione del traffico aereo ed alla notevole riduzione dei consumi energetici. Si avrà un sistema più affidabile e meno congestionato che consentirà minori perdite di tempo, minore inquinamento sonoro e minore inquinamento dovuto alle emissioni degli aeromobili.
Quali problemi? Garantire uno stretto coordinamento con il settore della difesa.
Quale obiettivo? Creare entro la fine del 1994 un comitato direttivo composto da rappresentanti delle pubbliche autorità, dell'aviazione civile e militare, delle imprese e dalle associazioni di categoria del settore del trasporto aereo. Definire le norme per le procedure di comunicazione e la trasmissione di dati e di segnali vocali tra i centri ATC, come pure tra questi ultimi e gli aereomobili. Creazione prima del 2000 di un sistema transeuropeo operativo.
APPLICAZIONE N. 7
RETI NEL SETTORE DELLA SANITÀ Sistemi di cure mediche meno costosi e più efficaciper i cittadini europei
Cosa bisogna fare? Creare una rete di reti di comunicazione diretta, basata su norme comuni, che colleghi i medici generici, gli ospedali ed i centri sociali su scala europea.
Chi lo deve fare? Il settore privato, le compagnie di assicurazione, le associazioni mediche ed i sistemi sanitari degli Stati membri; l'Unione europea si impegnerà a promuovere le norme e le applicazioni portatili. Quando gli operatori delle telecomunicazioni avranno reso disponibili le reti necessarie e ridotto le tariffe, il settore privato creerà servizi a prezzi competitivi a livello europeo, potenziando la produttività e l'efficacia rispetto ai costi di tutto il settore della sanità.
Chi ne trae vantaggio? I pazienti potranno avvalersi di cure mediche migliori (miglioramento della diagnostica, grazie all'accesso on-line a specialisti europei, prenotazione on-line dei servizi di analisi e dei servizi ospedalieri da parte dei medici generici in tutta Europa, abbinamento delle opportunità di trapianto, ecc.). I contribuenti e le pubbliche amministrazioni si avvantaggeranno di un maggiore controllo dei costi e di una riduzione delle spese mediche, nonché di un'accelerazione delle procedure di rimborso.
Quali problemi? Si dovranno tutelare la vita privata e la riservatezza delle cartelle cliniche.
Quale obiettivo? Interconnessione a livello europeo dei principali fornitori di cure mediche del settore privato. Realizzazione diretta negli Stati membri da qui alla fine del 1995, di reti che colleghino i medici generici, gli specialisti e gli ospedali a livello regionale e nazionale.
APPLICAZIONE N. 8
INFORMATIZZAZIONE DELLE GARE D'APPALTO Amministrazioni più efficienti a minor costo
Cosa bisogna fare? Introduzione delle procedure elettroniche per i pubblici appalti tra le amministrazioni pubbliche ed i fornitori in Europa, seguita dalla creazione di una rete europea informatizzata di bandi di gara. Il programma costituirà un potente stimolo per creare una massa critica nel mercato dei servizi telematiciin Europa.
Chi Io dovrà fare? Il Consiglio europeo e gli Stati membri decidono di accordarsi su norme comuni e di introdurre l'obbligo del trattamento elettronico delle informazioni, delle offerte e dei pagamenti nel quadro degli appalti pubblici. Gli operatori delle telecomunicazioni ed i fornitori di servizi predisporranno l'accesso degli utilizzatori alla rete europea informatizzata di bandi di gara.
Chi ne trae vantaggio? Le pubbliche amministrazioni risparmieranno grazie alla gestione elettronica degli appalti in luogo del supporto cartaceo e grazie alla più efficace concorrenza tra fornitori provenienti dal più vasto mercato unico. Le PMI si avvantaggeranno grazie all'opportunità di partecipare ad appalti pubblici transeuropei ed alla diffusione dei servizi telematici.
Quali problemi? Sicurezza dei dati, necessità di garantire un accesso aperto soprattutto alle PMI e di evitare che l'informatizzazione degli appalti pubblici dia luogo ad una forma di protezionismo nascosto. Necessità di tener conto di programmi analoghi sviluppati in paesi terzi in particolare negli Stati Uniti (CALS).
Quale obiettivo? Nei prossimi due-tre anni si potrebbe giungere ad una massa critica, vale a dire all'impiego di procedure di aggiudicazione elettronica da parte del 10% delle autorità competenti.
APPLICAZIONE N. 9
RETI TRANSEUROPEE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Un governo migliore a minor prezzo
Cosa bisogna fare? Realizzare reti interconnesse tra le varie reti delle pubbliche amministrazioni in Europa, per rendere più efficace e meno costosa la trasmissione di informazioni (grazie alla sostituzione del supporto cartaceo con il supporto elettronico). Successivamente, estendere tali reti per collegare le pubbliche amministrazioni ed i cittadini europei.
Chi Io dovrà fare? L'Unione europea e gli Stati membri devono potenziare ed accelerare la messa in opera del programma di trasmissione di dati tra amministrazioni (IDA). Il settore privato, l'Unione europea e gli Stati membri dovranno collaborare in modo più efficace alla definizione di soluzioni tecniche per la fornitura di servizi interoperabili e di reti con possibilità di interconnessione, coadiuvando le autorità nazionali e locali nella sperimentazione e nella realizzazione di reti e di servizi destinati ai cittadini
Chi ne trae vantaggio? Il processo di unificazione nell'ambito del mercato unico, che si tradurrà in generale in una riduzione dei costi ed in migliori relazioni tra le pubbliche amministrazioni ed i cittadini europei.
Quale obiettivo? Realizzazione di reti interconnesse, che consentano da qui al 1995-1996 lo scambio di dati tra amministrazioni in numerosi settori (fiscalità, dogane, statistiche, sicurezza sociale, sanità, ecc.).
APPLICAZIONE N. IO
AUTOSTRADE URBANE DELL'INFORMAZIONE Portare in casa la società dell'informazione
Cosa bisogna fare? Realizzare reti sperimentali, che forniscano alle abitazioni un sistema di accesso in rete, nonché i mezzi per l'utilizzo on-line dei servizi multimediali e di intrattenimento su base locale, regionale, nazionale e internazionale.
Chi Io deve fare? Gruppi di fornitori del contenuto informativo e dei servizi (radiodiffusori, editori), operatori di rete (organismi di telecomunicazioni, reti via cavo) fornitori e integratori di sistemi (ad esempio, l'industria dell'elettronica di consumo). Un importante ruolo sarà svolto dalle autorità locali e regionali, da gruppi di cittadini, dalle Camere di commercio e dall'industria.
Chi ne trae vantaggio? I consumatori potranno sperimentare quanto prima nuovi servizi complessi, in particolare i servizi multimediali, e potranno esprimere le loro preferenze nel settore dell'intrattenimento (video a richiesta) e dei servizi orientati alle transazioni (servizi telematici bancari, teleacquisto, ecc.); potranno inoltre accedere a servizi d'informazione, al telelavoro e all'insegnamento a distanza. Le pubbliche autorità acquisteranno esperienza in settori quali la tutela della vita privata, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e la normalizzazione, che si rivelerà preziosa ai fini della definizione di un unico contesto legislativo e regolamentare. Le imprese del settore privato potranno percepire rapidamente le preferenze dei consumatori in merito ai programmi, al software ed ai servizi. Le interfacce utente potranno essere sperimentate e migliorate nella pratica.
Quale obiettivo? Da qui al 1997, installare e gestire in cinque città europee il collegamento di 40.000 nuclei abitativi.
CAPITOLO 5
Finanziare la società dell'informazione - un compito del settore privato
Allo stadio attuale, non è possibile né necessario fissare il livello preciso di investimenti necessari per lo sviluppo dell'infrastruttura dell'informazione e dei servizi ed applicazioni ad essa collegati. L'interpretazione delle analisi effettuate sul mercato statunitense resta controversa, malgrado si sia certi che l'investimento complessivo richiesto nei prossimi cinque-dieci anni sarà enorme.
"Gruppo ritiene che la creazione della società dell'informazione in Europa dovrebbe essere affidata al settore privato ed alle forze di mercato".
Il capitale privato sarà disposto a finanziare nuovi servizi ed infrastrutture di telecomunicazione, a patto che vengano attuate le diverse proposte contenute nel Piano d'azione esposto nel presente rapporto, affinché:
- la liberalizzazione del mercato sia rapida e credibile
- siano definite norme di interoperabilità e di accesso reciproco
- siano adeguate le tariffe
- sia istituito il quadro regolamentare.
Non vi sarà bisogno di sovvenzioni pubbliche, in quanto sarà stata promossa una fiducia sufficiente ad attrarre gli investimenti privati.
In ultima analisi, la vera garanzia per gli investitori privati è costituita dalla crescita del mercato, che renderà superflue sovvenzioni e monopoli.
L'investimento pubblico assumerà un ruolo importante, non sotto forma di un aumento della spesa pubblica in generale, ma piuttosto grazie ad una ridistribuzione delle spese attuali. Una parte degli investimenti che le pubbliche autorità dovranno effettuare per sviluppare applicazioni nei settori di loro competenza si tradurrà in aumenti di produttività e in un miglioramento della qualità dei servizi che, se gestiti in modo appropriato, consentiranno una serie di economie.
Oltre alla ridistribuzione della spesa a favore della R&S, il denaro pubblico potrà essere utilizzato, in piccola parte, come contributo alle campagne di sensibilizzazione, dirette soprattutto alle piccole e medie imprese ed ai consumatori.
Il Gruppo raccomanda di riorientare gli attuali contributi pubblici, affinché possano soddisfare più specificamente le esigenze della società dell'informazione. A livello dell'Unione europea, si dovrà forse riconsiderare la finalizzazione dei finanziamenti attualmente attribuiti a titolo, ad esempio, del Quarto programma quadro di ricerca e sviluppo e dei Fondi strutturali.
Lo stesso vale per le spese a livello dell'Unione europea. Si potranno ottenere risultati apprezzabili utilizzando con più efficacia le risorse attuali, compresi gli stanziamenti disponibili a titolo del Quarto programma quadro di R&S e dei Fondi strutturali.
La Commissione ha inoltre proposto un contributo limitato per alcuni servizi e applicazioni previsti nel presente Piano d'azione, nel quadro dei finanziamenti connessi alla promozione delle reti transeuropee. Tali proposte meritano di essere appoggiate.
CAPITOLO 6
Seguito dell'azione
Con il presente rapporto, il Gruppo ha completato il proprio mandato e stilato raccomandazioni per l'azione. Le nostre raccomandazioni dovrebbero essere considerate come un insieme coerente, i cui vantaggi possono essere pienamente goduti solo se l'azione viene intrapresa in tutti i settori.
Data l'urgenza e l'importanza dei compiti sopra indicati, il Gruppo ritiene che a livello dell'Unione vi debba essere un Consiglio in grado di affrontare tutta la gamma di problemi connessi con la società dell'informazione. In tale ottica, sarebbe opportuno che ciascuno Stato membro designasse un unico ministro destinato a rappresentarlo in seno al Consiglio dei ministri dedicato alla società dell'informazione. La Commissione dovrebbe agire in modo analogo.
Il Gruppo invita la Commissione ad istituire un Comitato composto da eminenti personalità provenienti da tutti i settori interessati, comprese le parti sociali, con il compito di elaborare il contesto necessario alla realizzazione della società dell'informazione nonché di sensibilizzare il pubblico sulle opportunità e sulle sfide poste da quest'ultima. Il Comitato dovrà presentare all'Unione europea rapporti periodici sui progressi realizzati nell'attuazione delle raccomandazioni contenute nel presente rapporto.
Un piano d'azione- sintesi delle raccomandazioni
Quadro regolamentare
Evoluzione del settore della regolamentazione Gli Stati membri dovrebbero accelerare l'attuale processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni:- aprendo alla concorrenza le infrastrutture ed i servizi ancora in regime di monopolio; - eliminando gli oneri politici di carattere non commerciale ed i vincoli finanziari imposti agli operatori delle telecomunicazioni; - definendo calendari e scadenze precisi per l'attuazione di misure concrete per conseguire tali obiettivi. In Europa si dovrebbe istituire un'autorità, il cui mandato dovrebbe essere rapidamente definito.
Interconnessione e interoperabilità L'interconnessione delle reti e l'interoperabilità dei servizi e delle applicazioni dovrebbero costituire obiettivi primari dell'Unione europea.Il processo europeo di normalizzazione dovrebbe essere riesaminato per aumentarne la rapidità e la capacità di risposta ai mercati.
Tariffe Le tariffe delle comunicazioni internazionali e su lunga distanza nonché delle linee affittate dovrebbero essere adeguate con urgenza, per riallinearle con quelle praticate in altre regioni a sviluppo industriale avanzato.L'adeguamento delle tariffe dovrebbe essere accompagnato da un'equa condivisione, tra gli operatori, degli obblighi del servizio pubblico.
Massa critica Si dovrebbe promuovere la sensibilizzazione del pubblico. Si dovrebbe prestare un'attenzione particolare al settore delle PMI, alle pubbliche amministrazioni ed ai giovani.
Dimensione mondiale L'apertura del mercato europeo dovrebbe trovare una contropartita nell'apertura dei mercati e delle reti di altre regioni del globo. Per l'Europa, è fondamentale che si adottino provvedimenti appropriati intesi a garantire una parità d'accesso. FONT>
Completare il programma di lavoro
La società dell'informazione è globale.L'azione dell'Unione europeo dovrebbe essere diretta a creare un quadro regolamentare comune e concordato, per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, della vita privata e della sicurezza dell'informazione, in Europa e se del caso, a livello internazionale.
Diritti di proprietà intellettuale (IPR) La tutela dei diritti di proprietà intellettuale dovrebbe essere all'altezza delle nuove sfide poste dalla globalizzazione e dai mezzi di comunicazione multimediali, e dovrebbe continuare ad essere considerata una priorità tanto a livello europeo, quanto sul piano internazionale.
Tutela della vita privata Senza la certezza giuridica di un approccio valido per tutta l'Unione europea, la mancanza di fiducia da parte dei consumatori potrà mettere a repentaglio il rapido sviluppo della società dell'informazione. Data l'importanza e la delicatezza delle questione attinenti alla vita privata, è necessario che gli Stati membri decidano rapidamente in merito alla proposta di direttiva della Commissione che definisce i principi generali della protezione dei dati.
Protezione per via elettronica, tutela giuridica e sicurezza Il Gruppo raccomanda di accelerare i lavori, a livello europeo, sulla protezione per via elettronica, sulla tutela giuridica e sulla sicurezza.
Proprietà dei mezzi d'informazione Si dovrebbe esaminare con urgenza in che modo si possa evitare il coesistere di legislazioni nazionali divergenti sulla proprietà dei mezzi d'informazione, che mette a repentaglio il mercato interno. Si dovrebbero definire norme efficaci a tutela del pluralismo e della concorrenza.
Concorrenza La politica della concorrenza è un elemento chiave della strategia Europa. L'applicazione delle norme sulla concorrenza dovrebbe riflettere la realtà dei mercati globali emergenti e la rapidità dei cambiamenti del contesto.
Elementi costitutivi
Reti In via prioritaria, si dovrebbe ampliare la disponibilità della EURO-ISDN conformemente alle attuali proposte della Commissione, e ridurre le tariffe per promuovere il mercato. Il Consiglio dovrebbe appoggiare la realizzazione dell'infrastruttura europea a larga banda, è garantirne l'interconnessione con tutte le reti europee di telecomunicazione, televisive viacavo e via satellite.Si dovrebbe istituire un Comitato direttivo europeo per la larga banda, con la partecipazione di tutti gli operatori interessati, per sviluppare una visione comune, controllare ed agevolare la realizzazione del concetto nel suo complesso, grazie soprattutto ad azioni dimostrative ed alla scelta e definizione delle norme. Per quanto concerne le comunicazioni mobili e via satellite, si dovrebbero attuare i seguenti punti: - una riduzione delle tariffe delle comunicazioni mobili; - la promozione del GSM, in Europa e sul piano internazionale; - l'istituzione di un quadro regolamentare per le comunicazioni via satellite; - un'azione di stimolo sull'industria europea dei satelliti, perché elabori progetti prioritari comuni e partecipi attivamente allo sviluppo di sistemi di portata mondiale.
Servizi di base Si dovrebbe intraprendere un'azione urgente e coerente, a livello europeo e degli Stati membri, per promuovere la fornitura e l'utilizzo diffuso di servizi di base transeuropei normalizzati, compresa la posta elettronica, il trasferimento di documenti elettronici ed i servizi video. La Commissione dovrebbe avviare la creazione di un "Forum europeo dei servizi di base" per accelerare la disponibilità di norme unificate per i servizi di base.
Applicazioni Le iniziative nel settore applicativo costituiscono il mezzo più efficace per affrontare il problema della crescita troppo lenta della domanda e dell'offerta. Tali iniziative hanno una funzione dimostrativa che contribuirà a promuovere il più vasto impiego. Il Gruppo ha individuato le seguenti iniziative:
- telelavoro; - insegnamento a distanza; - reti tra università e centri di ricerca; - servizi telematici per le PMI; - gestione del traffico stradale; - controllo del traffico aereo; - reti per la sanità; - procedure informatizzate per i bandi di gara; - reti transeuropee delle pubbliche amministrazioni; - autostrade urbane dell'informazione.
Finanziamento
La creazione della società dell'informazione in Europa dovrebbe essere affidata al settore privato ed alle forze di mercato. Gli attuali contributi pubblici dovrebbero essere riorientati, affinché possano soddisfare più specificamente le esigenze della società dell'informazione. A livello dell'Unione europea, si dovrà riconsiderare la finalizzazione degli stanziamenti attualmente attribuiti a titolo, ad esempio, del Quarto programma quadro di ricerca e sviluppo e dei Fondi strutturali.
Seguito dell'azione
Data l'urgenza e l'importanza dei compiti sopra indicati, a livello dell'Unione vi dovrebbe essere un Consiglio in grado di affrontare tutta la gamma di problemi connessi con la società dell'informazione. In tale ottica, sarebbe opportuno che ciascuno Stato membro designasse un unico ministro destinato a rappresentarlo in seno al Consiglio dei ministri dedicato alla società dell'informazione. La Commissione dovrà agire in modo analogo. Il Gruppo invita la Commissione ad istituire un Comitato composto da eminenti personalità provenienti da tutti i settori interessati, comprese le parti sociali, con il compito di elaborare il contesto necessario alla realizzazione della società dell'informazione nonché di sensibilizzare il pubblico sulle opportunità e sulle sfide poste da quest'ultima. Il Comitato dovrà presentare all'Unione europea rapporti periodici sui progressi realizzati nell'attuazione della raccomandazioni contenute nel presente rapporto. |