Dal 1° gennaio 2019 tutte le fatture emesse, a seguito di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti in Italia, potranno essere solo fatture elettroniche.
L’obbligo di fattura elettronica, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, vale sia nel caso in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio è effettuata tra due operatori Iva (operazioni B2B, cioè Business to Business), sia nel caso in cui la cessione/prestazione è effettuata da un operatore Iva verso un consumatore finale (operazioni B2C, cioè Business to Consumer).
L’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) ha voluto evidenziare i rischi riconessi all’incipiente rivoluzione in tema di fatturazione elettronica ed ha scritto il 19 ottobre scorso tre lettere, a ciascuno per il proprio ambito di competenza:
- ad Assosoftware (qui la lettera);
- all’Autorità Garante per la concorrenza (qui la lettera);
- all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (qui la lettera).
Nella missiva invita al Garante Privacy, l’ANC ha segnalato il rischio che i dati contenuti nelle fatture, e che riportano informazioni personali e sulle transazioni commerciali, possano essere oggetto di interesse da parte di terzi, motivati a conoscere le scelte degli operatori economici e profilarne le caratteristiche. Pertanto l’Associazione dei Commercialisti ha richiesto che sia posta una particolare attenzione all’esigenza di prevedere una norma che proibisca del tutto la cessione e qualsiasi uso di detti dati, che non sia connesso allo specifico servizio.