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Il microfono del tuo smartphone sta inviando alle società di marketing informazioni su quel che fai?

I beacon sono piccoli dispositivi che, attraverso la tecnologia Bluetooth Low Energy, sono in grado di trasmettere informazioni a smartphone e tablet con un raggio di azione regolabile dai 10cm ai 70m. Ci sono app che usano i beacon per veicolare informazioni ed è strumento considerato vieppiù strategico dai guru del proximity marketing ossia quella forma di interazione pubblicitaria che permette di inviare in presa diretta notifiche push – contenenti coupon, offerte, spot e quant’altro – ad un utente che stia transitando in un dato luogo, ad esempio un negozio.

Alcuni ricercatori dell’Università Tecnica di Braunschweig (Germania) hanno di recente presentato allo European Symposium on Security and Privacy i risultati della propria una ricerca sul carattere invasivo di alcune tecnologie ultrasoniche di ascolto che potrebbero essere attive nei nostri cellulari senza che l’utente nemmeno lo sappia. Ci sono app che chiedono accesso al microfono del telefono senza che l’utente ne comprenda il motivo. Un volta acconsentito, l’app utilizzerà il telefono per ascoltare i beacon ultrasonici (non percettibili quindi dal nostro udito) che possono essere emessi da negozi, tabelloni pubblicitari, siti web, e così via. Il che significa che se non stiamo attenti ai permessi che concediamo alle nostre app ci ritroveremo a foraggiarele società di marketing inconsapevolmente con le nostre informazioni: dove siamo, cosa stiamo vedendo o comprando, in quale momento, etc.

I ricercatori si sono imbattuti in beacon ultrasonici che dialogavano silenziosamente con le app in 35 negozi in sole due città tedesche. La loro preoccupazione non si limita al solo fattore di inconsapevolezza dell’utente poco avveduto, ma anche al fatto che essendo una tecnologia “always on” essa potrebbe prestare il fianco ad usi impropri da parte di malintenzionati.

La morale? Ok concedere accesso al microfono alle app tipo Skype o Whatsapp, vale a dire in tutti quei casi in cui ne comprendiamo l’utilizzo. Ma in tutti gli altri casi, prima di dare l’ok cerchiamo di farci qualche domanda.

Leggi qui i risultati della ricerca

2017-05-19T14:15:34+00:00 5 maggio 2017|Hot topics, Marketing, Smart Device|