E’ proprio vero che la nostra privacy sta diventando un lusso e che, senza pagare, difficilmente avremo gli strumenti per proteggerla. Infatti, se lo strumento c’è dato gratis, probabilmente ci stanno già prelevando informazioni. Ma l’importante è, almeno, saperlo.
Unroll.me è un servizio gratuito per eleminare in modo rapido tutte le sottoscrizioni a newsletter indesiderate e altre forme di spam. Uno strumento di successo, per la chiarezza d’uso e perché promette (e mantiene) agli utenti una vita epistolare elettronica al riparo comunicazioni indesiderate.
Ma un sorpresa ha risvegliato brutalmente i sottoscrittori dal sogno d’amore con questa privacy enhancing technology. Unroll.me rivendeva serenamente i dati (user name e servizi un tempo sottoscritti) guadagnandoci dei bei quattrini e – sopratutto – senza dire niente agli utenti. Nel caso di specie, ha venduto a Uber i dati relativi alle sottoscrizioni ai servizi della concorrente Lyft.
Un tradimento della fiducia che non è stato affatto gradito dagli iscritti. E l’immagine del servizio ne esce con le ossa rotte.