Il team di Google Brain ha sviluppato reti neurali in grado di ricostruire i volti irriconoscibili a causa dell’eccessivo sgranamento dell’immagine.
Una funzione che potrebbe tornare utile per individuare soggetti (ad es. un sospetto ripreso in lontananza da un sistema di videosorveglianza) ma che, vien da dire, potrebbe essere utilizzato anche per decrittare le immagini volontariamente pixelate (ad es., la foto di un minore sui media).
La ricostruzione è ovviamente artificiale e soggetta ad imperfezioni perché il sistema tenta di indovinare i tratti reali di un volto ricorrendo ad algoritmi che imitano le connessioni neurali del cervello umano. Ma la dimostrazione resa dai ricercatori rivela l’affidabilità della magnificazione che è pari a 16 volte l’immagine iniziale.
Leggi qui sul sito della Cornell University i risultati dello studio