Garante per la protezione     dei dati personali MINORI, VIOLENZA SESSUALE E DIRITTO DI CRONACA Nelle ultime settimane si sono verificati alcuni casi di violenza sessuale su minori, in relazione ai quali, in molti servizi giornalistici di stampa e televisione, le giovani sono state identificate personalmente o mediante inequivocabili riferimenti che ne rendevano agevole l'identificazione. Un tale comportamento, come il Garante ha avuto più volte occasione di sottolineare, non si pone in contrasto soltanto con i limiti stabiliti dal codice di deontologia messo a punto dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti e approvato dal Garante, ma può rappresentare innanzitutto una violazione di norme penali precedenti, poste a tutela dei minori e delle vittime della violenza sessuale. Si tratta, specificamente, dell'art.13 del codice di procedura penale per i minorenni (D.P.R. 448 del 1988) e dell'art.734 bis del codice penale introdotto dalla legge 15 febbraio 1996 n. 66 sulla violenza sessuale, norme rafforzate dalla recente legge 3 agosto 1998 n. 269 sulla pedofilia. Il Garante ha, pertanto, avviato accertamenti presso gli uffici competenti anche per verificare se i nomi adoperati per indicare le minori siano di fantasia o corrispondano effettivamente alle minori, e ha fatto appello agli organi rappresentativi dei giornalisti perché si facciano anch'essi carico del rispetto delle norme giuridiche ed etiche della professione. 8.12.1999 |