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ASSEGNI DI MATERNITA': L'INPS PUO' TRATTARE I DATI DI COLORO CHE RICHIEDONO IL BENEFICIO

L'INPS può trattare i dati contenuti nelle domande e nelle dichiarazioni di coloro che richiedono gli assegni di maternità. I dati potranno essere comunicati ad altri soggetti per i necessari controlli previsti per legge, ma la lista di tali soggetti dovrà essere resa pubblica.

Lo ha precisato il Garante nel parere fornito al Ministro per la solidarietà sociale su un regolamento, in via di emanazione, che reca disposizioni attuative in materia di assegni di maternità, i quali vengono corrisposti a nuclei familiari con almeno tre figli minori e con una determinata situazione economica inquadrata dal decreto ministeriale n. 306/1999.

I miglioramenti al testo, definiti d'intesa con il Ministero della solidarietà sociale, riguardano la necessità di precisare meglio alcuni elementi contenuti nelle norme relativamente ai compiti di accertamento svolti dall'INPS per la concessione del beneficio. In particolare, l'Autorità ha evidenziato che, nei casi disciplinati dallo schema di regolamento, l'INPS può trattare i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica e lo stato di salute dei richiedenti e dei minori interessati. L'istituto potrà, infatti, raccogliere, registrare, conservare, estrarre, cancellare i dati strettamente necessari in relazione alle finalità di interesse pubblico perseguite per la concessione degli assegni. Per quanto riguarda, invece, le ulteriori operazioni, come l'elaborazione, la selezione e la comunicazione dei dati, esse sono consentite solo con l'indicazione scritta dei motivi e l'INPS è tenuto a rendere pubblica, con proprio atto, la lista dei soggetti ai quali i dati sensibili possono essere comunicati in base alle leggi e ai regolamenti.

Se i dati sensibili contenuti nelle domande e nelle dichiarazioni dei richiedenti devono essere utilizzati a fini statistici, di studio, di informazione, di ricerca e di diffusione, il loro trattamento da parte dell'INPS potrà avvenire solo in forma rigorosamente anonima.

L'INPS dovrà, infine, informare gli interessati su quale uso verrà fatto delle informazioni raccolte, del loro periodo di conservazione, dei diritti garantiti agli interessati, degli uffici ai quali rivolgersi per esercitare tali diritti.